Ergastolo per l’Omicidio Cecchettin: Le Richieste del Pm nel Caso Turetta

Filippo Turetta è accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. La situazione ruota attorno al delitto di Giulia Cecchettin, per il quale il pubblico ministero, Andrea Petroni, ha presentato prove schiaccianti nel corso del processo a Venezia.

Filippo Turetta
Filippo Turetta

25 novembre 2024 | 00.11

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Turetta ha pianificato dettagliatamente l’omicidio di Giulia Cecchettin, elencando in un foglio gli strumenti necessari per immobilizzarla e tracciando percorsi per smaltire il corpo. La sua intenzione di non lasciare in vita l’ex fidanzata, che desiderava allontanarsi da lui, è indicativa della sua mentalità: è pronto a chiedere l’ergastolo per il ventiduenne, accusato di crimini gravissimi.

Durante l’udienza, il pm ricostruirà la relazione tra Turetta e Cecchettin, evidenziando l’ossessione dell’imputato e la trasformazione della sua insistenza in una persecuzione, culminata in atti di stalking. La brutale realtà è testimoniata dalle 75 coltellate inflitte alla vittima, a dimostrazione della crudeltà del crimine.

Dichiarazioni di Turetta

Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, soffrivo di questa cosa,” ha dichiarato Turetta, mettendo in evidenza un profondo conflitto interiore. L’omicidio di Giulia Cecchettin è radicato in dinamiche patriarcali che alimentano la violenza di genere.

La sera dell’omicidio, Turetta ha messo in atto il suo piano premeditato, con un elenco di oggetti da acquistare per compiere il delitto, suggerendo una premeditazione evidente. “Avevo pensato di rapirla e portarla in un luogo isolato…” spiega, ma in realtà il suo obiettivo finale era già definito.

I fatti della serata del delitto

L’11 novembre 2023, presso il parcheggio di Vigonovo, Turetta ha messo in pratica il suo piano. Nonostante gli imprevisti, come la rottura di un coltello, non ha esitato a forzare l’ex fidanzata a entrare in macchina, utilizzando dello scotch per immobilizzarla. L’aggressione si è conclusa con un altro coltello, nella zona industriale di Fossò. Dopo aver abbandonato il corpo, Turetta ha proseguito la sua fuga attraverso itinerari pianificati, disattivando il telefono per evitare rintracciamenti e giungendo fino in Germania, dove si è arreso una settimana dopo il delitto.

Persone coinvolte nel caso

  • Filippo Turetta
  • Giulia Cecchettin
  • Andrea Petroni (pubblico ministero)
  • Studente di Ingegneria biomedica (vittima)