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La questione della guida suprema dell’Iran emerge con forza dopo le recenti sentenze della Corte penale internazionale. Inoltre, nuove operazioni militari interessano il contesto del Medio Oriente, aggiungendo tensione alla già fragile situazione della regione.
25 novembre 2024 | 10.28
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Recentemente, l’ayatollah Ali Khamenei ha affermato che ai leader israeliani devono essere inflitte condanne capitali, piuttosto che mandati di arresto. Questa dichiarazione è stata rilasciata in risposta ai provvedimenti della Corte penale internazionale riguardanti il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, legati alla guerra a Gaza.
Khamenei, parlando alla forza paramilitare Basij e riportato dall’agenzia Tasnim, ha dichiarato: “Il nemico Israele non trionferà né a Gaza né in Libano”. Ha inoltre sottolineato: “Bombardare abitazioni a Gaza e in Libano non rappresenta una vittoria” e ha definito le azioni israeliane come crimini di guerra, richiedendo specifici provvedimenti per gli alti dirigenti israeliani.
Raid alla periferia di Beirut
Questa mattina, si sono verificati nuovi raid israeliani contro la periferia meridionale di Beirut, area riconosciuta come bastione degli Hezbollah. Diverse colonne di fumo si sono alzate da due zone colpite, mentre l’agenzia di stampa nazionale ha segnalato “due attacchi consecutivi”. Il portavoce dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito che le operazioni miravano a bersagli filo-iraniani.
Quattro palestinesi morti nella Striscia di Gaza
Nel sud della Striscia di Gaza, un attacco israeliano ha provocato la morte di quattro palestinesi e ha causato diversi feriti, come riportato dall’agenzia Wafa, citando fonti sanitarie locali.
Razzi dal Libano a Israele
In un’altra escalation, circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le zone dell’Alta Galilea e della Galilea occidentale, nel nord di Israele. L’esercito israeliano ha confermato che alcuni razzi sono stati intercettati, mentre altri sono atterrati in aree non popolate.