Morte di Francesca Deidda: Il Sconvolgente Confessione del Marito

La confessione di un uomo riguardo all’omicidio della moglie ha scosso la comunità di San Sperate. Il caso di Francesca Deidda, la cui scomparsa è avvenuta il 10 maggio e il cui corpo è stato ritrovato il 18 luglio, ha portato a una svolta drammatica con le rivelazioni dell’accusato, Igor Sollai. L’accaduto ha destato preoccupazione e suscitato domande sul contesto di questo tragico evento.

confessione di igor sollai

Igor Sollai, di 43 anni, ha ammesso in un interrogatorio di aver ucciso la moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, durante una lite. “Francesca non stava dormendo, era sveglia. Stavamo litigando e a un certo punto l’ho uccisa. Ho fatto tutto da solo”, sono alcune delle sue affermazioni che descrivono un momento di grande tensione. La confessione è avvenuta nel contesto di un’indagine che si protrattava da mesi e ha portato alla macabra scoperta del corpo di Francesca, trovato all’interno di un borsone nero abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, circa due mesi dopo la scomparsa.

Il legale di Sollai, Carlo Demurtas, ha confermato che il suo assistito ha ponderato a lungo prima di decidere di raccontare i fatti. Durante l’interrogatorio del 21 novembre, Sollai ha fornito ulteriori dettagli sulla dinamica dell’omicidio, affermando di aver agito da solo e di aver trasportato il corpo in una zona isolata. I legali hanno annunciato che seguirà un nuovo interrogatorio per chiarire ulteriori dettagli del caso, date le gravi accuse mosse a Sollai e la complessità della situazione.

accuse e prove raccolte

Attualmente, Igor Sollai è detenuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. La confessione è avvenuta davanti al sostituto procuratore Marco Cocco, e si è protratta per diverse ore. Le prove contro di lui sono significative, incluse comunicazioni inviate a familiari dopo il delitto, movimenti sospetti nella zona del crimine e l’utilizzo della carta di credito per acquistare piante destinate a celare il corpo della moglie.

Inoltre, è stato riportato che Sollai stava cercando di vendere il divano sul quale avrebbe agito, un chiaro tentativo di cancellare le prove dell’omicidio. Nonostante per sei mesi abbia negato ogni responsabilità, ora si trova ad affrontare prove in aumento contro di lui. Nonostante ciò, il movente dell’omicidio rimane un aspetto da chiarire, e le autorità proseguono nelle indagini per fare luce su questa fattispecie.

movente dell’omicidio e indagini in corso

Le indagini sono in corso per definire il movente dell’omicidio, elemento vitale per l’evoluzione del caso. Si suppone che Sollai potesse essere motivato da ragioni economiche, quali l’intenzione di acquisire la casa condivisa con Francesca e il risarcimento di un’assicurazione sulla vita di 100.000 euro, sottoscritta dalla coppia. Tali circostanze potrebbero aver alimentato tensioni culminate in questa tragica conclusione.

In aggiunta, è emerso che Sollai aveva intrapreso una relazione extraconiugale circa un anno prima dell’omicidio, elemento che potrebbe aver inciso sulle sue decisioni. La prossima settimana, gli investigatori pianificano un ulteriore interrogatorio per approfondire questi aspetti, cercando di chiarire un caso che ha profondamente colpito la comunità, sollevando questioni cruciali riguardo alla violenza domestica e dinamiche relazionali.