Mandato di Arresto per Netanyahu e Gallant: Crosetto Critica la Sentenza, Ma Sottolinea Necessità di Esecuzione

Commento del Ministro della Difesa sulla Sentenza della Corte Penale Internazionale

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto durante la trasmissione Porta a Porta per esprimere il proprio parere riguardo al mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Secondo Crosetto, si tratta di una sentenza “sbagliata” che accomuna figure come il presidente e il ministro della Difesa israeliani a chi ha perpetrato atti terroristici. In questo contesto, il ministro sottolinea la differenza sostanziale tra i due: “da una parte c’è un’attività terroristica, dall’altra un Paese che reagisce a tali atti.”

Le Dichiarazioni del Ministro

Continuando la propria esposizione, Crosetto ha chiarito che l’atto terroristico rappresenta un attacco a cittadini inermi, mentre le azioni di Israele post-attentato mirano a combattere un’organizzazione terroristica. Ha aggiunto che le modalità di intervento di Israele a Gaza possono essere oggetto di discussione, in merito all’uso della forza e ai danni collaterali provocati. Il ministro ribadisce che non si ritiene che la Corte Penale Internazionale avrebbe dovuto intervenire con la sentenza emessa.

Conseguenze in Caso di Arrivo in Italia

Crosetto ha affermato che, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in Italia, il Paese dovrebbe attenersi alle disposizioni della Corte Penale Internazionale, comportando quindi l’arresto delle due figure. Questo procedimento non è da considerarsi motivato da decisioni politiche, ma esclusivamente in virtù di applicazioni della normativa internazionale.

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