Italia: Alti Livelli nei Trial Oncologici e Cardiologici nonostante Scarse Risorse UE

spesa in ricerca e sviluppo in italia

L’Italia si posiziona al diciottesimo posto in Europa per spesa in ricerca e sviluppo, investendo l’1,33% del Pil, ben al di sotto dell’obiettivo del 3% stabilito dall’Unione Europea. Nonostante le limitate risorse, il valore della produzione scientifica del Paese si mantiene ai vertici internazionali. È responsabilità italiana, infatti, del 31% degli studi autorizzati in Europa nel 2022, confermando il ruolo di protagonista nella ricerca clinica del continente. I ritardi nell’accesso alle nuove terapie rappresentano un problema significativo. Attualmente, il tempo medio per l’autorizzazione e rimborsabilità delle nuove terapie è di 14 mesi (424 giorni), un dato allineato alla media europea (432 giorni), che risulta comunque inferiore rispetto a Paesi come la Germania (126 giorni). Questo porta a richiedere maggiori risorse per la ricerca e nuovi modelli che velocizzino l’accesso all’innovazione, così richiesto dalla Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) durante il convegno nazionale “Il valore dell’innovazione e della ricerca clinica” tenutosi a Roma.

studi clinici in italia e il loro impatto

Nel 2022, in Italia sono stati autorizzati 663 studi clinici, con una predominanza della fase III (41%). È interessante notare un incremento del 14,5% degli studi di fase I rispetto all’anno precedente, evidenziando una crescente propensione all’innovazione. Ogni anno, circa 40mila cittadini partecipano a queste sperimentazioni, e due terzi dei trial riguardano neoplasie, malattie ematologiche e cardiovascolari, che rappresentano gran parte della mortalità annuale. La ricerca clinica è fondamentale anche per il recupero economico, dimostrando che ogni euro investito genera quasi 3 euro di benefici per il Sistema Sanitario Nazionale grazie alla riduzione dei costi per le terapie gratuite per i partecipanti. La spesa italiana in ricerca e sviluppo rimane ancora troppo bassa.

situatione europea e investimenti

Nel 2022, la spesa dell’Unione Europea per la ricerca e lo sviluppo ha raggiunto i 352 miliardi di euro, quasi raddoppiata rispetto al 2012. Paesi come Belgio (3,44%), Svezia (3,40%), Austria (3,20%) e Germania (3,13%) investono oltre il 3% del Pil, mentre l’Italia si trova a un livello appena sotto l’1,5%, con investimenti di 1,43% nel 2021 e 1,33% nel 2022.

tempi di approvazione e innovazioni nel settore sanitario

Il processo che porta all’autorizzazione di nuovi farmaci in Italia richiede circa 14 mesi, a cui si devono aggiungere ulteriori periodi per l’inclusione nei prontuari terapeutici regionali. Queste tempistiche sono state chiamate in causa in quanto rappresentano una violazione dell’articolo 32 della Costituzione. La necessità di definire nuovi modelli per rispondere alle esigenze dei pazienti è quindi urgente. A tal proposito, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha recentemente introdotto nuove linee guida per semplificare le sperimentazioni cliniche.

ruolo dell’aifa e sviluppo della ricerca

Robert Nisticò, presidente di Aifa, ha sottolineato l’importanza di ridurre i tempi di approvazione, affermando che è essenziale restare al passo con la ricerca. Verranno introdotti nuovi modelli per garantire accesso precoce a terapie avanzate per i pazienti senza alternative terapeutiche. Ciò consentirà di beneficiare delle nuove terapie senza ritardi, rallentando così la progressione delle malattie oncologiche.

successi della medicina moderna e vaccini a mRNA

Un importante progresso nella cura dei tumori pediatrici è stato registrato grazie alla ricerca e alla cooperazione internazionale, con tassi di sopravvivenza che sono passati dal 30% degli anni ’60 all’80% nell’ultimo decennio. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha evidenziato come l’introduzione delle cellule Car-T abbia dimostrato un’efficacia straordinaria nel trattamento delle leucemie linfoblastiche acute B pediatriche. In parallelo, i progressi scientifici hanno portato a una significativa riduzione della mortalità per malattie infettive, malgrado un incremento durante la pandemia da Covid-19.

prospettive future nella ricerca medica

I vaccini a mRNA, in particolare, hanno rivoluzionato il panorama della profilassi e della terapia medica, aprendo nuove possibilità per la creazione di vaccini a tempo ridotto e per il trattamento di malattie oncologiche. Le analisi delle performance degli IRCCS italiani hanno messo in evidenza delle aree di miglioramento necessarie per potenziare ulteriormente la ricerca.

personaggi e ospiti citati

  • Francesco Cognetti
  • Robert Nisticò
  • Franco Locatelli
  • Massimo Andreoni