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Oltre 15mila interventi e 100mila visite a rischio di rinvio, ma i servizi di emergenza saranno comunque assicurati.
20 novembre 2024 | 00.04
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È indetto uno sciopero nazionale di 24 ore da parte di medici, infermieri e personale sanitario
Adesione prevista di 50mila operatori sanitari
Potranno partecipare allo sciopero, “in conformità alle norme che regolano il diritto di sciopero”, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi impiegati con contratto a tempo determinato o indeterminato nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), comprese le strutture accreditate. Secondo Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao-Assomed, “circa 50mila persone possono aderire allo sciopero”, specificando che i servizi d’urgenza continueranno ad essere garantiti mentre le cure ordinarie subiranno delle limitazioni. Si stima che circa il 20-25% del personale non potrà partecipare.
“Sospendere il lavoro per un giorno è una decisione difficile, ma in considerazione della situazione corrente del SSN, è essenziale farsi sentire”, affermano i sindacati in una nota. “La nostra operatività è cruciale per la salute dei cittadini e senza il nostro contributo, questa è a rischio”.
Motivazioni della protesta
I sindacati hanno esposto diverse ragioni di insoddisfazione che hanno portato allo sciopero. Esse includono:
- Finanziamenti inadeguati per i contratti di lavoro, inclusi quelli per l’ospedalità privata;
- Mancanza di detassazione su parte della retribuzione;
- Assenza di attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico;
- Incremento inadeguato dell’indennità di specificità infermieristica;
- Mancanza di risorse per assunzioni immediate di personale;
- Frustrante assenza di norme di sicurezza negli ospedali;
- Mancata riforma delle cure ospedaliere;
- Problemi nella contrattualizzazione degli specializzandi;
- Omissione delle professioni assistenziali tra quelle usuranti;
- Mancanza di misure per superare attuali disposizioni legislative inadatte.
Oltre a questioni di finanziamento, “richiediamo anche di ridare dignità al nostro lavoro”, spiegano i sindacati, sottolineando che il numero crescente di professionisti che lascia il paese è una chiara indicazione della necessità di cambiamenti.
Interventi e visite ordinarie a rischio
“Si stimano circa 1,2 milioni di prestazioni sanitarie a rischio a causa dello sciopero. Tutti i servizi sono compromessi, dagli esami di laboratorio a circa 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Nonostante ciò, sarà comunque assicurata l’operatività per i servizi urgenti”, affermano i sindacati.