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La situazione dei senza fissa dimora nella capitale è critica, specialmente con l’arrivo dell’inverno. Le strutture messe a disposizione da diverse associazioni e amministrazioni locali offrono rifugio, ma non tutti accettano questa opportunità.
20 novembre 2024 | 17.08
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Molti senza fissa dimora, nonostante le basse temperature, rifiutano di utilizzare i ripari offerti dalle organizzazioni di volontariato. Frasi come “I ripari per la notte? Li conosco ma non ci vado” esprimono la preoccupazione di non poter portare con sé i propri beni. Gli effetti personali, come coperte, sacchi a pelo e tende, rappresentano per loro un valore inestimabile.
A Piazza Vittorio, una donna che ha raccolto vestiti dai cassonetti manifesta il suo rifiuto di partecipare al piano freddo, affermando con orgoglio che “una casa ce l’ho”. Le zone più frequentate dai senzatetto includono Esquilino, stazione Termini, San Lorenzo, e il Vaticano, dove trovano limite ai loro beni anche durante le ore diurne. Alcuni di loro conoscendo le opzioni disponibili per un rifugio notturno, riferiscono che “a volte non c’è posto per tutti” mentre altri sono più determinati a rimanere sulle strade.
Secondo i dati Istat aggiornati al 2022, i senza fissa dimora a Roma sono circa 23.420, mentre in Italia raggiungono il numero di 96mila. Nonostante la disponibilità di rifugi e di pasti caldi da parte delle associazioni, la paura di abbandonare i propri averi è un deterrente significativo per molti. Inoltre, c’è una fascia di senzatetto che non ha alcuna informazione riguardo ai servizi offerti: “Piano freddo? Non so niente né mi interessa. Preferisco restare libera“, racconta una donna di Trastevere.
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