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Negli ultimi anni, la questione della prevenzione del Papillomavirus umano (Hpv) in Italia ha assunto una rilevanza sempre maggiore, con oltre 2,2 milioni di giovani a rischio. Le statistiche indicano che l’11% delle donne tra 25 e 64 anni non ha effettuato alcun Hpv test o Pap test, mentre il 13% non si è sottoposto a screening negli ultimi tre anni. Questi dati mettono in discussione l’obiettivo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per l’eliminazione del carcinoma cervicale nei prossimi anni. La Fondazione Aiom, coadiuvata da Siti, ha lanciato un appello alle istituzioni per un Piano straordinario volto a eliminare i tumori correlati all’Hpv, chiedendo un incremento delle vaccinazioni e degli screening cervicali.
obiettivi e misure proposte
Durante il convegno “Le azioni per un’Italia Hpv-Free entro il 2030”, svoltosi alla Camera dei Deputati, è emerso un forte monito da parte degli esperti. Alessandra Fabi, membro del direttivo nazionale Aiom, ha sottolineato che il virus Hpv causa oltre 7.500 neoplasie all’anno, non limitandosi solo al carcinoma della cervice uterina, ma colpendo anche altre localizzazioni come ano, vulva, vagina, pene, orofaringe e laringe.
strategia di vaccinazione e accesso ai servizi
Il documento presentato chiede di elevare le coperture vaccinali, specialmente entro il 14° anno di vita. Enrico Di Rosa, vice presidente di Siti, ha evidenziato come il vaccino rimanga lo strumento più efficace per prevenire le neoplasie associate all’Hpv, pur registrando in Italia coperture di solo 38% tra le femmine e 31% tra i maschi per le ultime coorti di nascita. Differenze regionali significative richiedono interventi mirati per aumentare le immunizzazioni attraverso il coinvolgimento di medici e specialisti e per espandere l’accesso ai servizi di vaccinazione.
importanza dello screening e delle iniziative di prevenzione
Gli screening sono essenziali per ridurre l’incidenza dei tumori cervicali. Adriana Bonifacino, presidente della Fondazione IncontraDonna, ha messo in evidenza che il 22% delle donne non ritiene necessario il test, mentre il 13% non partecipa per pigrizia. Sono necessari risoluzioni urgenti rispetto ai problemi organizzativi nell’accesso agli screening.
Il convegno ha rappresentato una occasione cruciale per raccogliere proposte concrete, sottolineando che un impegno forte è indispensabile per ridurre tassi di incidenza e mortalità legati ai tumori Hpv-correlati.
Tra i partecipanti e membri dell’evento si segnalano:
- Alessandra Fabi – membro del direttivo nazionale Aiom
- Enrico Di Rosa – vice presidente Siti
- Annamaria Patriarca – membro Commissione Affari Sociali
- Adriana Bonifacino – presidente Fondazione IncontraDonna
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