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Il recente parere positivo del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia europea per i farmaci (Ema) introduce un’importante novità nel panorama terapeutico per la Malattia di Alzheimer. Grazie all’approvazione dell’anticorpo monoclonale amiloide-beta, lecanemab, si apre una nuova era nel trattamento di questa patologia neurodegenerativa.
15 novembre 2024 | 11.32
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Importanza della decisione per l’Italia
Alessandro Padovani, Presidente della Società Italiana di Neurologia (Sin), e Marco Bozzali, Presidente della Società Italiana per lo Studio delle Demenze (Sindem), esprimono la loro soddisfazione per questo significativo passo avanti. La raccomandazione favorisce un nuovo approccio al trattamento dei pazienti, specialmente per coloro che si trovano nelle fasi iniziali della malattia. La decisione rappresenta un riconoscimento alla validità della ricerca condotta nel campo.
Prospettive future
La notizia dell’approvazione del lecanemab consente di allineare i Paesi europei a nazioni come gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina e il Regno Unito. Questa innovazione non solo contribuirà a migliorare il trattamento ma offrirà anche l’opportunità di ristrutturare la filiera diagnostica in Italia, riducendo l’impatto della Malattia di Alzheimer.
Il ruolo dell’Aifa e delle terapie future
Ciononostante, non tutti i pazienti potranno accedere immediatamente a questa terapia. Sarà fondamentale attendere le decisioni dell’Aifa riguardanti i centri autorizzati per la somministrazione del farmaco. Si prevede che in futuro ulteriori trattamenti simili possano essere approvati, agevolando così l’accesso a soluzioni terapeutiche efficaci. I progressi sui biomarcatori plasmatici promettono una diagnosi più accessibile e meno invasiva rispetto alle metodiche attuali come la PET e lo studio del liquor.
Principali figure coinvolte
- Alessandro Padovani – Presidente Sin
- Marco Bozzali – Presidente Sindem