Servizi Personalizzati per Tutte le Fasi della Vita: Le Novità di Fava

‘previdenza e assistenza ok insieme’

Fava, 'personalizzeremo servizi per tutto arco vita'

13 novembre 2024 | 16.04

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direttive future dell’inps

Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, intende “personalizzare” i servizi offerti dall’ente ai suoi 52 milioni di utenti, al fine di accompagnarli durante tutto il corso della vita. Queste dichiarazioni sono state rilasciate a Bruxelles, in occasione della presentazione annuale dell’INPS presso il Parlamento Europeo, su invito dell’ex presidente dell’ente e attuale capodelegazione del M5S, Pasquale Tridico.

importanza della personalizzazione

“Ho aderito con entusiasmo – afferma Fava – all’invito di Tridico, poiché è fondamentale presentare il rapporto dell’ente previdenziale e assistenziale di maggiore dimensione a livello globale. L’INPS rappresenta un unicum: non esiste un ente previdenziale con tali proporzioni”. Fava sottolinea che l’ente gestisce 340 prestazioni previdenziali e socio-assistenziali per i suoi utenti, che rappresentano quasi l’87% della popolazione italiana. In questo contesto, è cruciale, secondo Fava, proiettare le linee strategiche che guideranno il suo mandato, incentrato sul “welfare generativo” e sull’hub del welfare.

ruolo dell’inps nel welfare italiano

“Tutto il welfare in Italia è rappresentato dall’INPS – continua Fava – quindi è essenziale comprenderne appieno la funzionalità e l’importanza dei suoi servizi”. L’INPS va oltre le pensioni, offrendo una gamma diversificata di servizi ai cittadini. L’obiettivo delineato da Fava è quello di migliorare e personalizzare i servizi durante l’intero ciclo di vita delle persone, in base alle necessità emergenti.

gestione integrata di previdenza e assistenza

Fava sottolinea che la sinergia tra previdenza e assistenza, come già operata dall’INPS, non deve essere considerata complessa, ma piuttosto stimolante. Viene portato come esempio il successo sperimentato durante la pandemia di Covid-19, che ha visto l’Italia superare le difficoltà anche grazie all’operato dell’INPS, in virtù delle sue due dimensioni di intervento. “Se si è creata una best practice, non c’è motivo di modificarla”, conclude.

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