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Il XXVIII Congresso Nazionale organizzato dalla Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (Siset) ha evidenziato il valore cruciale della ricerca di base nel miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti affetti da malattie emorragiche. Durante l’evento, tenutosi a Roma, sono stati presentati significativi progressi e sviluppi nel campo delle terapie ematologiche.
“La ricerca di base è fondamentale per comprendere i meccanismi di malattia associati alle patologie emorragiche,” ha affermato un esperto di medicina, evidenziando i successi ottenuti nell’ambito dell’emofilia grazie a terapie alternative come la terapia sostitutiva. Gli studi hanno condotto alla scoperta di target molecolari specifici, rendendo possibile lo sviluppo di anticorpi bispecifici monoclonali, i quali permettono di unire molecole in deficit nei pazienti emofilici.
Inoltre, sono stati affrontati i nuovi antitrombotici, in particolare gli inibitori del fattore 11, i quali nascono da importanti scoperte di base che hanno chiarito il ruolo di questo fattore nel processo fisiologico. Questi nuovi farmaci rappresentano un potenziale futuro per la terapia antitrombotica.
Una parte significativa del congresso è stata dedicata all’intelligenza artificiale, strumento già presente nell’analisi di grandi volumi di dati. L’applicazione di tecniche omiche consente di esplorare profondamente i meccanismi delle malattie e di comprendere l’eterogeneità nelle manifestazioni cliniche da paziente a paziente. Si prevede che, in un futuro prossimo, l’intelligenza artificiale faciliti studi clinici più agevoli e diagnosi di precisione, semplificando l’accesso a informazioni prognostiche cruciali.
In sintesi, il Congresso nazionale della Siset ha messo in luce un panorama promettente per il trattamento delle malattie emorragiche e trombotiche, grazie all’integrazione di innovazioni scientifiche e tecnologiche.
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