Gabriel Garko è stato l’ospite di Nunzia De Girolamo nel programma Ciao Maschio, andato in onda su Rai 1. Durante l’intervista, l’attore ha condiviso riflessioni profonde sulla sua vita personale e professionale, affrontando il tema del suo coming out e rivelando le sue ansie riguardo alla paternità.
Il coming out di Gabriel Garko
Nel corsodella trasmissione, Garko ha discusso la sua esperienza personale, sottolineando le difficoltà incontrate nel perseguire la propria autenticità. Ha descritto l’auto-repressione della sua sessualità come un blocco che ha avuto ripercussioni in ogni aspetto della vita. Ha paragonato questa condizione a una palla di neve in crescita costante, esprimendo che, sebbene fosse riservato, ha sentito la necessità di affrontare il tema della sua sessualità in modo pubblico. Ha dichiarato di non aver mai voluto dichiarare le proprie preferenze in pubblico, sostenendo che il fatto stesso del coming out evidenzi una mancanza di libertà. Garko ha messo in evidenza l’assurdità di una situazione in cui le persone eterosessuali non sono costrette a “denunciarsi” e ha chiarito che il suo atto di sincerità è stato un modo per prendersi cura della propria storia.
La liberazione personale
Proseguendo, Garko ha rivelato che la sua scelta di fare coming out è stata un passo intrapreso con l’intento di farlo in modo sincero e naturale. Ha descritto questo processo come una liberazione, affermando che si è sentito sollevato da un grande fardello. Mentre alcune persone potevano interpretare questa decisione come un tentativo di attirare l’attenzione, l’attore ha precisato che l’obiettivo era quello di abbandonare una situazione di disagio per poter mantenere la propria dignità. Ha manifestato la sua intenzione di ritornare a lavorare senza che il suo coming out influenzasse negativamente la sua carriera, desiderando tornare alla normalità dopo questa rivelazione.
Riflessioni sulla paternità
Un altro tema affrontato da Garko è stato il desiderio di avere un figlio. L’attore ha raccontato che, fino a qualche anno fa, aveva aspirato a diventare padre, ma con il passare del tempo e avvicinandosi ai 52 anni, ha rivalutato questa scelta. Ha indicato diversi motivi che lo hanno portato a questa riflessione, compresa la preoccupazione per il contesto sociale attuale, che percepisce come instabile per un bambino. Garko ha anche accennato alla sua natura apprensiva, che potrebbe alimentare eccessive ansie nel ruolo di genitore. Infine, ha considerato come la sua età, portandolo a trovarsi a 62 anni con un bambino di dieci anni, lo ha fatto desistere dal desiderio di paternità. Garko ha concluso esprimendo una certa felicità nel rivestire il ruolo di zio per i suoi quattro nipoti, trovando gioia in questa relazione familiare senza gli oneri di un impegno diretto nella paternità.