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Studi recenti indicano che il settore del gioco in Italia impiega circa 150.000 lavoratori, la maggior parte dei quali è attiva nel canale retail, ossia in punti vendita fisici. Le restrizioni imposte da diversi Enti locali, incluse Regioni e Comuni, hanno causato una significativa perdita di posti di lavoro negli ultimi anni. Questa situazione è stata evidenziata da Marco Zega, direttore Affari istituzionali e sviluppo business di Codere Italia, durante l’evento “In nome della legalità” a Lecce.
Un’analisi condotta dalla Cgia di Mestre ha rivelato che tra il 2019 e il 2023 sono stati persi 7.578 posti di lavoro, in gran parte a causa del trasferimento della raccolta dal canale fisico a quello online, in cui gli occupati sono notevolmente inferiori rispetto al canale tradizionale. Zega ha sottolineato l’importanza di proteggere il gioco legale negli esercizi fisici, come le sale bingo, che richiedono un numero considerevole di lavoratori e turni di lavoro regolari.
Di conseguenza, è fondamentale che gli Enti locali sviluppino normative equilibrate che considerino sia la salute pubblica, prevenendo il gioco minorile e patologico, sia la salvaguardia delle attività economiche in essere. Le normative adottate dalla Regione Puglia e dagli amministratori comunali di Lecce sono state citate come esempi positivi. Zega ha auspicato che anche a livello nazionale, il legislatore possa prendere spunto da queste esperienze, considerata l’attuale fase calda di riforma del settore fisico, noto come riordino.
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