Le attuali dinamiche economiche statunitensi, influenzate dalla nuova amministrazione sotto Donald Trump, pongono interrogativi rilevanti riguardo le politiche commerciali future e l’impatto che queste avranno non solo sull’America, ma anche su Europa e Cina. Si prevede una serie di sfide, tra cui il futuro del welfare, l’industria americana e il conflitto in Ucraina, che necessitano di un’analisi attenta e strategica.
I dazi e i rischi di tensioni commerciali
Dopo una campagna caratterizzata da promesse di aumentare le tariffe sui prodotti cinesi fino al 60%, il nuovo presidente dovrà affrontare concretezza delle sue affermazioni, soprattutto nei confronti di Pechino. Le parole di Edoardo Reviglio, economista di primo piano, evidenziano un possibile sguardo retrospettivo verso l’industria americana, che potrebbe manifestare resistenza verso una politica commerciale aggressiva: “Se i dazi vengono implementati, Trump si troverà contro l’industria”. Reviglio sostiene che questa scelta potrebbe rendere il processo di reshoring solo parziale, in quanto una politica tariffaria rigorosa minaccerebbe l’economia statunitense.
La spinta protezionistica di Trump non influenzerà solo gli Stati Uniti, ma avrà ripercussioni significative anche sull’Europa. Secondo Domenico Lombardi, ci saranno frizioni evidenti nel triangolo commerciale tra Ue, Usa e Cina. Questa situazione costringerà l’Europa a ripensare le proprie politiche di integrazione, sia commerciale che difensiva, mentre gli Stati Uniti potrebbero usare i dazi come misure di pressione anche sui propri alleati. Il risultato sarà una crescente complessità nei rapporti commerciali, con un potenziale indebolimento dell’autonomia strategica europea.
Welfare: fine della Bideneconomics
Con l’arrivo di Trump, si assiste a un cambio di rotta rispetto alle politiche economiche di Joe Biden. Si prefigurano significativi tagli al welfare a vantaggio della spesa militare, aggravando le condizioni della classe lavorativa, già in difficoltà. Il docente Reviglio sottolinea come una significativa porzione della popolazione americana abbia scelto di votare per Trump, senza rendersi conto che questo passaggio potrebbe avere effetti contrari ai propri interessi: “Votando Trump, hanno di fatto votato contro se stessi”. La scarsità di opportunità per la classe media negli ultimi quarant’anni è il risultato di una graduale diminuzione del supporto sociale, rendendo difficile l’accesso a servizi essenziali come l’istruzione superiore.
L’Ucraina e la prova cruciale per l’Europa
Infine, il conflitto in Ucraina rappresenta una sfida determinante per l’Unione Europea. Daniel Gros di Ceps osserva che le recenti dinamiche politiche pongono l’Ue di fronte a un doppio rischio: le pressioni russe e le politiche americane di Trump. Gros propende per un approccio scettico sulla capacità di Bruxelles di affrontare questa situazione in modo efficace, basandosi sulle precedenti prove affrontate. La possibilità di una negoziazione forzata da parte di Kiev con Mosca, a causa della diminuzione degli aiuti americani, è un rischio tangibile, riportando alla memoria dinamiche storiche complicate come quella della pace di Brest-Litovsk.