importanza della diagnosi precoce nel carcinoma del retto
La diagnosi di un carcinoma del retto localmente avanzato riveste una rilevanza fondamentale nel percorso terapeutico da intraprendere. È essenziale, fin da subito, verificare se il tumore manifesti caratteristiche di instabilità dei microsatelliti (Msi) o di stabilità (Mss). La distinzione tra i due è cruciale: nel caso in cui si tratti di un tumore Msi, si può ricorrere all’immunoterapia, mentre nel caso di un carcinoma Mss, recentemente sono emerse nuove opportunità terapeutiche.
Secondo i risultati dello studio “No-Cut”, presentato al Congresso Europeo di Oncologia (Esmo), è emerso che un paziente su quattro affetto da un carcinoma Mss localmente avanzato può ottenere una remissione completa senza necessità di intervento chirurgico. Questo approccio offre nuove prospettive per i pazienti e richiede una comprensione approfondita delle caratteristiche molecolari del tumore.
incidenza del carcinoma del colon e del retto in italia
Le neoplasie del tratto intestinale, in particolare quelle di colon e retto, sono tra le più comuni in Italia, attualmente classificate come seconde neoplasie più frequentemente diagnosticate. Ogni anno, si registrano circa 38.000 nuovi casi di carcinoma del colon e 14.000 di carcinoma del retto, con una distribuzione pressoché paritaria tra uomini e donne. Negli ultimi anni, Si è osservato un incremento dei casi in soggetti giovani con meno di 40 anni.
- Salvatore Siena – Direttore Dipartimento Oncologico, Ospedale Niguarda
- Professore di Oncologia Medica – Università degli Studi di Milano
- 180 pazienti coinvolti nello studio No-Cut
- 4 istituti italiani partecipanti
strategia terapeutica e prevenzione
La prevenzione è essenziale e si distingue in due tipologie: primaria e secondaria. La prevenzione primaria mira a promuovere stili di vita salutari, suggerendo una dieta mediterranea, e limitando il consumo di carni lavorate, senza eliminare completamente la carne rossa. La prevenzione secondaria, invece, si basa su campagne di screening per la diagnosi precoce, tramite analisi del sangue occulto nelle feci, rivolte agli individui di età compresa tra 50 e 69 anni. Sulla base dei risultati, può essere necessaria una successiva colonscopia per verificare la presenza di neoplasie o polipi.
opzioni terapeutiche per il carcinoma del retto
Le strategie attuali per il trattamento del carcinoma del retto comprendono vari approcci: chirurgia, radioterapia, chemioterapia, immunoterapia e terapie a bersaglio molecolare. La scelta della terapia è influenzata dal tipo di tumore e dal suo stadio. Nei casi iniziali (stadio 1-2), la chirurgia resta la prima opzione, mentre negli stadi localmente avanzati (stadio 3), la terapia è definita in base alle caratteristiche del tumore. Per i tumori Msi, l’immunoterapia può risultare efficace, mentre per il 95% dei casi con tumore Mss, il trattamento multimodale è l’approccio standard.
- Radioterapia
- Chemioterapia
- Immunoterapia
- Terapie a bersaglio molecolare
studio No-Cut e risultati significativi
Il progetto No-Cut, che ha coinvolto 180 pazienti affetti da carcinoma del retto, si è concentrato sulla verifica della remissione clinica dopo trattamento di radio-chemioterapia, per stabilire se fosse possibile omettere l’intervento chirurgico senza rischio di recidive. La rivalutazione dei pazienti ha dimostrato che, in presenza di remissione completa, un paziente su quattro non ha necessitato di chirurgia. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra medici, ricercatori e pazienti, che hanno reso possibile l’analisi dei risultati.
prospettive future per l’immunoterapia
Recenti studi indicano che l’uso di immunoterapia con dostarlimab ha portato a remissioni complete in pazienti Msi, eliminando la necessità di chimioterapia, radioterapia o chirurgia. I risultati dimostrano un tasso di remissione del 96%, evidenziando l’importanza di un’adeguata diagnosi molecolare e la necessità di avvalersi di centri altamente specializzati per una gestione ottimale della salute.