L’attuale confronto all’interno dei riformisti si concentra sull’assenza di una componente centrista all’interno della coalizione. Non si fa riferimento a Italia Viva o Azione, bensì alla necessità di un nuovo soggetto politico.
30 ottobre 2024 | 22.24
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L’ultima occasione di discussione è stata il voto, ancora una volta non andato a buon fine, per la scelta del giudice della Corte Costituzionale, evento che ha riempito il Transatlantico di deputati e senatori. Dopo la sconfitta nelle elezioni regionali in Liguria, gli esponenti del Partito Democratico si sono ritrovati a confrontarsi tra di loro nei vari spazi comuni. Oltre a Dario Franceschini, Lorenzo Guerini ha condiviso risate e battute, sottolineando il riconoscimento nei confronti della segretaria Schlein per gli ottimi risultati percentuali ottenuti, anche da parte di coloro che inizialmente erano scettici sulla sua leadership.
In questo contesto, emerge la richiesta di non farsi ostacolare da veti e controveti, specialmente ora che i rapporti di forza sono più chiari. Schlein ha espresso la volontà di concentrarsi sulle prossime sfide regionali, esortando tutti a collaborare. Si è altresì rimarcata l’importanza di evitare polemiche che potrebbero risultare controproducenti in vista delle elezioni imminenti.
In Umbria, il clima è teso e la competizione si preannuncia serrata. Le ultime rilevazioni indicano un equilibrio tra i candidati. Il centrodestra ha ampliato la sua coalizione, e ci si aspetta una sfida intensa anche in Emilia Romagna, vista come priorità da Schlein.
Riguardo all’eventualità di un’ulteriore sconfitta, alcuni membri del partito rassicurano che il PD continuerà a mantenere buone percentuali. La preoccupazione principale è la competitività della coalizione, dove solo Alleanza Verdi e Sinistra appare un partner affidabile.
- Elly Schlein
- Dario Franceschini
- Lorenzo Guerini
- Marco Travaglio
- Stefania Proietti
- Donatella Tesei
- Stefano Bandecchi
In conclusione, si evidenzia come il Partito Democratico richieda alleati solidi e un rinnovamento per attrarre elettori moderati, senza contare sulla possibilità di un ulteriore soggetto centrista che, se non costruito dal basso, rischierebbe di rimanere un progetto fragile e poco incisivo.