Tommy Robinson: 18 Mesi di Carcere per l’Attivista di Estrema Destra – I Dettagli del Caso

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Recentemente, migliaia di sostenitori di Tommy Robinson hanno marciato nel centro di Londra per sollecitarne il rilascio.

28 ottobre 2024 | 16.30

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Il noto attivista di estrema destra britannico, Tommy Robinson, è stato condannato a 18 mesi di reclusione. La decisione deriva dall’ammissione, da parte di Robinson, di aver commesso oltraggio alla corte, attraverso la diffamazione del rifugiato siriano Jamal Hijazi. Durante il fine settimana, migliaia di suoi seguaci si sono radunati nel centro di Londra, esigendo il suo rilascio e l’inasprimento delle normative in materia di immigrazione. Contestualmente, si è svolta anche una contro-manifestazione, organizzata da gruppi anti-razzisti e attivisti contrapposti alla destra estrema.

Motivi della condanna

Questa sentenza rappresenta l’ennesima condanna penale per uno dei più controversi attivisti anti-musulmani della Gran Bretagna, accusato di aver alimentato le tensioni anti-immigrazione all’inizio dell’anno. La condanna è avvenuta dopo che Robinson, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, ha riconosciuto di aver violato ripetutamente un’ordinanza dell’Alta Corte del 2021, che lo proibiva di ripetere false accuse nei confronti del rifugiato siriano. Durante la sentenza, il giudice Jeremy Johnson ha definito le azioni di Robinson come una “violazione pianificata e flagrante degli ordini del tribunale“. Il giudice ha evidenziato che nessuno può eludere la legge e che è fondamentale per l’intera comunità rispettare le ingiunzioni.

Robinson ha presentato spontaneamente le sue scuse alla polizia dopo l’emissione di un mandato d’arresto dovuto alla sua assenza dall’udienza di luglio. Durante l’udienza, gli avvocati del Solicitor General hanno dichiarato che Robinson aveva “deriso la corte” e “minato” lo stato di diritto, contribuendo anche alla realizzazione di un film intitolato ‘Silenced’, incentrato su accuse diffamatorie, rimasto ben visibile sui social media.

Chi è Tommy Robinson

Tommy Robinson ha co-fondato l’English Defence League (EDL) nel 2009, un’organizzazione famosa per le sue manifestazioni contro il radicalismo islamico, spesso accusata di fomentare islamofobia e xenofobia. Dopo il 2013, Robinson si è allontanato dall’EDL, dichiarando di non volere associazioni con la violenza connessa alle manifestazioni del gruppo. È attivo sui social media, dove esprime le proprie opinioni e condivide aggiornamenti sulle sue controversie legali. Diverse accuse lo hanno portato in tribunale in passato, compresi casi di diffamazione e violazione delle leggi sul mantenimento dell’ordine pubblico. I suoi sostenitori lo considerano un difensore della libertà di espressione, mentre le critiche nei suoi confronti riguardano la retorica incendiaria e l’effetto polarizzante sulle questioni di immigrazione e integrazione.

Robinson è stato già detenuto per vari oltraggi alla corte e per violazione del Terrorism Act britannico. Nell’estate del 2024, è stato arrestato al terminal dell’Eurotunnel a Folkestone per aver rifiutato di fornire il codice PIN del suo telefono durante un controllo. Questo atto ha violato la legge che impone la collaborazione con le autorità in simili situazioni.

Nell’anno 2018, Robinson ha diffamato Jamal Hijazi, un giovane rifugiato siriano che era stato vittima di bullismo. Un video che mostrava Hijazi mentre veniva aggredito da alcuni compagni divenne virale, ma Robinson, in risposta, fece dichiarazioni sui social accusando il giovane di violenza. Le affermazioni di Robinson, prive di qualsiasi prova, furono giudicate altamente diffamatorie e contribuirono a aggravare ulteriormente la condizione psicologica di Hijazi. Nel 2021, un tribunale ha confermato la diffamazione e ha ordinato a Robinson di risarcire Hijazi con un ammontare di 100.000 sterline.