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La questione della spasticità post-ictus rappresenta una sfida significativa per i pazienti e il sistema sanitario. A tal proposito, Ipsen, azienda biofarmaceutica di rilevanza internazionale, si sta dedicando attivamente allo sviluppo di terapie innovative per affrontare questa condizione.
28 ottobre 2024 | 13.17
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Patrizia Olivari, presidente e amministratore delegato di Ipsen Italia, ha dichiarato che l’azienda è fortemente impegnata nel settore delle neuroscienze, puntando a rispondere alle esigenze dei pazienti nel periodo post-ictus. Questo obiettivo è supportato da ingenti investimenti nel campo della ricerca e sviluppo per creare soluzioni terapeutiche significative, volte a migliorare la vita delle persone affette da spasticità in seguito a un ictus.
Un’indagine condotta da Elma Research ha rivelato che solo il 25% dei pazienti intervistati si sente adeguatamente informato sulla spasticità post-ictus, con solo 5.000 individui che ricevono un trattamento appropriato per la loro condizione. Olivari ha sottolineato l’importanza di collaborare con associazioni di pazienti, società scientifiche e istituzioni, affinché si possano sviluppare percorsi multidisciplinari idonei che permettano ai pazienti di condurre una vita normale.
Inoltre, è fondamentale ascoltare le esperienze di questi pazienti e delle loro famiglie, in quanto ciò consente di creare un quadro olistico del percorso vissuto dai pazienti con spasticità post-ictus e dai loro caregiver. Questo approccio garantirà la realizzazione di nuovi percorsi di gestione della spasticità, basati sulle reali necessità dei pazienti.
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