Recentemente, sono state avanzate proposte significative in merito alla situazione di Gaza e al conflitto tra Israele e Hamas. In particolare, un’iniziativa egiziana ha attirato l’attenzione per la sua possibile influenza sui futuri sviluppi della regione.
28 ottobre 2024 | 07.51
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Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha presentato una proposta per una tregua di due giorni a Gaza, accompagnata da uno scambio di ostaggi. Tale proposta prevede la liberazione di quattro ostaggi israeliani detenuti a Gaza in cambio di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Durante una conferenza al Cairo, al-Sisi ha esplicitato che i negoziati seguiranno entro dieci giorni, senza indicare se il piano sia stato formalmente comunicato a Israele o a Hamas.
In concomitanza con questo, il capo del Mossad, David Barnea, si trova in Qatar, dove ha partecipato a colloqui riguardanti la questione degli ostaggi. I leader delle intelligence israeliana e statunitense hanno incontrato il primo ministro qatariota a Doha, nell’intento di avanzare le trattative. Si ritiene che l’eliminazione del leader di Hamas, Yahya Sinwar, possa aprire a possibilità di accordi più duraturi e alla fine della guerra a Gaza.
Situazione attuale dei raid a Gaza
Le operazioni militari di Israele proseguono senza sosta. Secondo le notizie riportate da al Jazeera, un attacco ha colpito un gruppo di persone nel quartiere Shujayea di Gaza City, con il bilancio di tre morti. Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato di essere impegnate in incursioni mirate nella parte centrale della Striscia, ottenendo diversi successi contro militanze di organizzazioni ritenute terroristiche
In particolare, l’IDF ha menzionato conflitti in aree come Rafah e Jabaliya, continuando i tentativi di evacuazione dei civili in zone considerate più sicure. Resta critica la manipolazione dei civili da parte di Hamas per impedire l’evacuazione.
Sviluppi in Libano
Parallelamente, l’esercito israeliano ha intensificato le operazioni contro le milizie di Hezbollah nel sud del Libano, abbattendo le infrastrutture e sequestrando armamenti. Sono decine i militanti colpiti negli ultimi 24 ore, come riferito dall’IDF, con numerosi attacchi aerei diretti a cellule terroristiche e impianti strategici.
Nella città di Tiro, è stato confermato un bilancio di 5 morti e 10 feriti a seguito di bombardamenti aerei israeliani che hanno colpito un edificio residenziale.
Reazioni dall’Iran
Il comandante supremo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha lanciato avvertimenti a Israele, intravedendo “gravi conseguenze” per le recenti aggressioni contro obiettivi iraniani. Hossein Salami ha descritto i raid aerei israeliani come segnali di incapacità, sottolineando che le ripercussioni non sono quantificabili per lo Stato israeliano.