Senza dubbio, appoggi in mafie e servizi segreti stranieri
Le indagini condotte dal pubblico ministero di Milano, Francesco De Tommasi, hanno evidenziato che gli individui coinvolti nella presunta associazione a delinquere sono in possesso di sostanziali appoggi in vari ambienti, inclusa la criminalità mafiosa e alcuni servizi segreti stranieri. Gli indagati vantano la capacità di intervenire su indagini e processi, promettendo di ostacolare qualsiasi iniziativa giudiziaria.
I risultati delle investigazioni svolte hanno dimostrato la presenza di una rete criminale strutturata, definita “a grappolo”, dove ogni membro ed ogni collaboratore esterno possiedono ulteriori contatti nelle forze dell’ordine e nelle pubbliche amministrazioni per reperire in modo illecito dati e informazioni riservate. Il pubblico ministero ha quindi ritenuto necessario applicare misure di custodia cautelare per garantire la separazione tra i soggetti per i quali si richiedono tali misure e quelli che potrebbero fornire supporto nel compromettere le evidenze emerse dalle indagini, sebbene il giudice per le indagini preliminari non abbia accolto la richiesta di arresto.
Inchiesta che coinvolge la giudice di Milano Raineri
All’interno dell’indagine emerge anche il nome della giudice di Milano, Carla Romana Raineri, presidente della prima sezione civile della Corte d’Appello e già capo di Gabinetto dell’ex sindaco di Roma Virginia Raggi. La Raineri è tra gli individui che avrebbero richiesto assistenza alla Equalize, la società gestionale di Enrico Pazzali, attualmente indagato, e dell’ex poliziotto Carmine Gallo.
Il primo contatto risale al 12 luglio 2022, riguardante un report “familiare”. Recentemente, sono stati documentati ulteriori incontri, tra cui uno avvenuto nel gennaio 2023 all’interno del Palazzo di Giustizia. Durante questo incontro, Gallo ha contattato un hacker, Nunzio Samuele Calamucci, per organizzare una visita senza subire il controllo. Un ulteriore incontro è avvenuto il 4 luglio 2023, con registrazioni fotografiche che immortalarono la presenza dei due alle dipendenze della Raineri, descritta come una “riunione surreale”. Il pubblico ministero ha sottolineato che dalla conversazione emerge l’esposizione della giudice al potenziale ricatto da parte del gruppo di via Pattari, sede della società di dossieraggio.