Un’operazione militare di ampie proporzioni ha avuto luogo il 26 ottobre, con Israele che ha condotto attacchi aerei mirati a obiettivi militari iraniani. La rappresaglia è stata effettuata in risposta a un precedente attacco missilistico dall’Iran, avvenuto il 1 ottobre. A seguito delle operazioni, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato che la missione è stata completata con “danni limitati” segnalati da Teheran.
Israele informa l’Iran prima dell’attacco
Prima della condotta dell’attacco, Israele ha avvertito l’Iran, invitandolo a mantenere la calma per evitare una escalation del conflitto. La comunicazione è stata intermediata da terzi, incluso il ministero degli Esteri olandese. Fonti hanno riferito che Israele ha specificato quali obiettivi sarebbero stati colpiti e quali invece avrebbero dovuto rimanere intatti. In aggiunta, sono stati comunicati all’Iran potenziali contrattacchi più intensi in caso di risposta militare.
Raid aerei: obiettivi israeliani
Gli attacchi aerei hanno preso avvio dopo una serie di operazioni preliminari anche in Siria, preparandosi per un’offensiva contro obiettivi militari iraniani. L’operazione è stata eseguita in due ondate principali, colpendo strutture associate alla produzione di missili e ai sistemi di difesa aerea, senza Intaccare obiettivi come le strutture petrolifere o nucleari. Il portavoce dell’Idf ha enfatizzato che Israele agisce in autodifesa in risposta a continui attacchi provenienti dall’Iran.
Stati Uniti informati, ma non coinvolti
Stati Uniti sono stati avvisati dell’operazione israeliana in anticipo, pur non partecipando direttamente. È stato descritto l’intervento di Israele come un atto di autodifesa, intendendo che tale azione dovrebbe porre fine ai conflitti diretti con l’Iran.
Bilancio degli attacchi secondo Teheran
I mass media iraniani, tra cui Fars, hanno riportato danni a diverse basi militari. Nonostante ciò, molte emittenti locali hanno minimizzato l’impatto, continuando la programmazione ordinaria. Ufficiali iracheni hanno comunicato che l’Iran è pronto a una risposta all’aggressione israeliana, pur segnalando un atteggiamento di moderazione e riducendo le aspettative di un immediato contrattacco.
Possibilità di escalation
Il contesto geopolitico nella regione rimane teso, con potenziali rischi di escalation. Vari leader militari regionali sono stati eliminati di recente, complicando la situazione e spingendo l’Iran a mantenere una posizione di cautela. Le dichiarazioni di funzionari iraniani hanno ribadito la fermezza contro le minacce, enfatizzando che eventuali azioni contro l’Iran non saranno tollerate.
- Benjamin Netanyahu – Primo Ministro di Israele
- Herzi Halevi – Capo di Stato Maggiore dell’Idf
- Tomer Bar – Comandante dell’Aeronautica
- Daniel Hagari – Portavoce dell’Idf
- Masoud Pezeshkian – Presidente dell’Iran