la fuga di notizie e le conseguenze per israele
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Times, un attacco di rappresaglia pianificato da Israele nei confronti dell’Iran ha subito un ritardo significativo a causa della diffusione di documenti riservati del Pentagono. Questi documenti, che contenevano informazioni dettagliate sull’operazione, sono stati condivisi inizialmente su un canale Telegram a favore dell’Iran e successivamente su piattaforme social come X.
Le informazioni trapelate rivelavano l’intenzione di Israele di utilizzare missili balistici e hanno fornito a Teheran l’opportunità di prepararsi. Tale fuga di notizie ha costretto le autorità israeliane a rivedere complessivamente i propri piani e ha richiesto lo sviluppo di una strategia alternativa. Come affermato da una fonte di intelligence, il rinvio dell’attacco è stato necessario per ristrutturare strategie e componenti programmati.
il piano di attacco modificato
Il piano originale prevedeva di colpire le installazioni militari della Guardia Rivoluzionaria iraniana senza coinvolgere le infrastrutture nucleari o petrolifere. I documenti di intelligence datati 15 e 16 ottobre, confermati da fonti americane, delineavano le operazioni aeree preparate, comprese esercitazioni su larga scala.
I dettagli tracciavano l’uso di almeno 16 missili identificati come “Golden Horizon” e altri 40 noti come “Rocks”, progettati per colpire obiettivi a lungo raggio e in grado di penetrare anche strutture sotterranee fortificate. I documenti, elaborati dalla National Geospatial-Intelligence Agency (NGA) e dalla National Security Agency (NSA), fornivano un resoconto delle manovre militari israeliane in vista di un potenziale intervento militare contro l’Iran.
le ripercussioni diplomatiche
Il Pentagono ha smentito le speculazioni riguardanti il coinvolgimento di Ariane Tabatabai, funzionaria dipartimentale di origine iraniana, nella fuga di notizie. Patrick Ryder, portavoce del Pentagono, ha chiarito che nessuna azione legale è stata intrapresa nei suoi confronti e che le indagini sui documenti trapelati proseguono.
In corrispondenza di tali episodi, si sono aggravate anche le tensioni diplomatiche tra Israele e Stati Uniti, con ex funzionari della sicurezza israeliana che segnalano potenziali ricadute a lungo termine. Le autorità statunitensi continuano a verificare chi avesse accesso a tali documenti, che sono stati successivamente pubblicati su importanti canali informativi, compresa la CNN.