Recenti accuse nei confronti delle forze dell’ordine italiane emergono da un report redatto dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), il quale solleva preoccupazioni relative alla pratica del ‘racial profiling’ e alle dichiarazioni politiche sempre più intolleranti. Questo rapporto ha innescato una forte reazione da parte del governo e ha portato il presidente Mattarella a esprimere il proprio sostegno alle forze di polizia.
forze dell’ordine e ‘racial profiling’: le accuse
Il documento dell’Ecri accusa le autorità italiane di profilazione razziale durante i controlli, in particolare riguardo alla comunità Rom e ai migranti di origine africana. La delegazione dell’Ecri ha raccolto diverse testimonianze che evidenziano come le forze dell’ordine non sembrino consapevoli della portata di questo problema.
La profilazione razziale ha gravi conseguenze per i gruppi colpiti, provocando umiliazione e esclusione, e mina la fiducia nelle forze di polizia. L’Ecri suggerisce un esame indipendente delle pratiche di fermo e di controllo, coinvolgendo attivamente la società civile e i rappresentanti dei gruppi vulnerabili.
Inoltre, è necessario sensibilizzare i funzionari delle forze dell’ordine sulle pratiche che potrebbero portare alla profilazione razziale, affinché si possano identificare modelli di razzismo istituzionale.
critiche alla politica: discorsi di odio
Il report evidenzia come il dibattito pubblico in Italia sia divenuto più xenofobo, con toni politici divisivi verso migranti, Rom e comunità Lgbt. Dichiarazioni offensivo-intolleranti sono emerse da politici di spicco, specialmente durante le campagne elettorali, portando a una banalizzazione del linguaggio d’odio.
Un esempio significativo è il commento dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale nel 2018 ha parlato di espulsioni di massa dei Rom, compresi quelli con cittadinanza italiana. Tale retorica ha contribuito a un clima di emarginazione nei confronti dei Rom e delle donne di questa comunità.
risposte del governo e stupore di mattarella
Le dichiarazioni dell’Ecri hanno suscitato la reazione immediata del governo italiano. La premier Giorgia Meloni ha difeso le forze dell’ordine, rimarcando il loro impegno per la sicurezza dei cittadini. Anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso solidarietà agli agenti, evidenziando la loro professionalità.
Il presidente Mattarella, contattando il capo della Polizia, ha espresso stupore per le accuse e ha ribadito la sua stima nei confronti delle forze di polizia. La risposta negativa da parte delle autorità è stata unitaria, con alti funzionari, come il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il vicepremier Matteo Salvini, che hanno respinto le accuse, evidenziando l’onore e la dedizione dei membri delle forze di polizia.
Un appello è stato fatto affinché si combatta l’incitamento all’odio e si sostenga la necessità di un organismo indipendente per l’uguaglianza, oltre a un piano d’azione contro il razzismo in Italia.
- Giorgia Meloni – Premier
- Ignazio La Russa – Presidente del Senato
- Lorenzo Fontana – Presidente della Camera
- Antonio Tajani – Ministro degli Esteri
- Matteo Salvini – Vicepremier
- Matteo Piantedosi – Ministro dell’Interno
- Guido Crosetto – Ministro della Difesa