Capri: Limiti di Visitatori per preservare l’Isola? Le Parole del Sindaco

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Peppe Falco, sindaco di Capri, ha richiesto una legislazione nazionale in grado di conferire maggiore autorità ai sindaci delle isole e delle aree costiere riguardo le questioni dei sbarchi. Durante un’intervista con Adnkronos, ha sottolineato la necessità di una modulazione e contingentamento degli arrivi, suggerendo di invertire l’ordine degli sbarcanti per evitare la concentrazione dei flussi turistici.

22 ottobre 2024 | 13.28

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richiesta di riforma della legislazione sugli approdi

Il sindaco ha dichiarato che è necessario un intervento normativo per gestire in modo più efficiente gli approdi sull’isola. In seguito a una proposta presentata dal gruppo di minoranza ‘Capri ai Capresi’, è emersa l’idea di dimezzare il numero di aliscafi e navi in arrivo a Capri. Attualmente, secondo un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Napoli del 1999, è previsto un intervallo di 10 minuti tra un approdo e l’altro, con l’intento di portare tale intervallo a 20 minuti. Nella giornata di sabato scorso, la località ha registrato ben 31 mila sbarchi.

opposizione a un numero chiuso

Falco ha assicurato la propria contrarietà a un’eventuale imposizione del numero chiuso per gli sbarchi. Ha sottolineato l’impellente necessità di ridurre il numero di turisti giornalieri, facendo notare che i servizi sanitari dell’isola possono gestire solamente 15 mila persone. Ha nuovamente richiesto una legislazione che conferisca maggiori poteri ai sindaci, specificando che le decisioni sulla gestione degli sbarchi non possono essere delegate alla Capitaneria o a singoli assessori regionali.

il ruolo delle compagnie di navigazione

Inoltre, il primo cittadino ha invitato le compagnie di navigazione a ripensare i programmi dei tour turistici. In particolare, ha evidenziato che gli arrivi concentrati alle 9 del mattino dal Molo Beverello di Napoli portano a un sovraffollamento da parte dei turisti, creando ingorghi nelle ore centrali della giornata. Questo fenomeno, noto come turismo selvaggio, non consente ai visitatori di apprezzare appieno le meraviglie dell’isola.

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