Zappa (Sicob): “Non è un trapianto di capelli, si rischiano complicanze che alla fine curiamo noi e che paga l’Ssn”
21 ottobre 2024 | 15.59
LETTURA: 2 minuti
Un viaggio all’estero per sottoporsi a chirurgia bariatrica sta diventando sempre più comune tra i pazienti italiani. Marco Antonio Zappa, ex presidente della Sicob (Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche), ha messo in evidenza questo fenomeno in un’intervista. L’operazione, spesso eseguita in paesi come la Turchia, viene pubblicizzata attraverso pacchetti economici. “Si tratta di un intervento serio, non di un banale trapianto di capelli”, ha affermato Zappa, avvertendo riguardo ai rischi associati a questa pratica.
Le problematiche legate alla chirurgia bariatrica all’estero
L’esperto ha segnalato un incremento nei pazienti italiani che si rivolgono all’estero per questi interventi. Molte volte, le complicanze di tali operazioni ricadono sul Servizio sanitario nazionale, poiché in Italia la chirurgia dell’obesità è “ampiamente sottoutilizzata”. Zappa ha precisato che la chirurgia bariatrica deve essere affrontata come un percorso complesso che coinvolge diverse figure professionali, dal nutrizionista allo psicologo.
Le indicazioni per la chirurgia bariatrica
La chirurgia bariatrica non è uno strumento per perdere peso facilmente; è un trattamento per l’obesità grave che deve seguire un iter specifico. “Le operazioni devono avvenire in centri specializzati per garantire i migliori risultati e la sicurezza dei pazienti”, ha sottolineato.
Zappa ha messo in guardia: “In caso di complicanze, ulteriori interventi aumentano il rischio per il paziente”, evidenziando l’importanza di un approccio professionale e esperto.
Considerazioni finali sulla chirurgia dell’obesità
Nonostante la crescente domanda, è essenziale che le operazioni siano svolte in un contesto appropriato, per garantire non solo il successo a breve termine, ma anche un miglioramento della qualità della vita a lungo termine.
