Secondo il Rapporto dell’Istat sulla natalità e la fecondità, il calo demografico in Italia continua anche nel 2024, evidenziando una persistente crisi nella dinamica delle nascite. Il numero medio di figli per donna è ora di 1,20.
Il 21 ottobre 2024, il rapporto segnala un ulteriore record negativo: nel 2023, il numero di nascite si è ridotto a 379.890, con una diminuzione del 3,4% rispetto all’anno precedente.
Andamento delle nascite
Il trend è in costante calo, come dimostrano i dati provvisori per i primi sette mesi del 2024, dove si registrano 4.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel dettaglio, il numero medio di figli per donna è sceso a 1,20, in diminuzione rispetto al 2022 quando si attestava a 1,24, mentre la stima provvisoria per il 2024 si attesta a 1,21.
Confrontando i dati del 2023 con quelli del 2008 (quando i nati superarono le 576mila unità), risulta una perdita complessiva di 197mila unità (-34,1%), evidenziando una diminuzione annuale di circa 13mila unità e un tasso di variazione medio annuo del 2,7 per mille.
Motivi del calo delle nascite
Il calo delle nascite è influenzato da diversi fattori, tra cui la bassa tendenza a formare famiglie. Le donne nella fascia di età fertili (15-49 anni) sono in diminuzione, in particolare le donne nate durante il baby-boom, ormai oltre i 49 anni. La maggior parte delle nascite proviene da coppie di genitori italiani, il cui numero è calato di 12mila unità rispetto al 2022, con 298.948 nascite totali nel 2023 (37,7% rispetto al 2008).
In contrasto, le nascite da genitori stranieri ammontano a 80.942, con una diminuzione dell’1,5% rispetto al 2022 e del 25,1% rispetto al massimo del 2012. A questo si aggiunge un forte calo delle nascite da genitori entrambi stranieri, che ha visto una diminuzione del 3,1% sul 2022, pari a 28.447 unità rispetto al picco del 2012.
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