Crisi Migratoria: La Nuova Rotta dell’UE e il Piano dell’Aja per l’Uganda

Il recente summit del Consiglio europeo ha evidenziato un significativo cambiamento nel consensus dell’Unione Europea in materia di migrazione, spostandosi decisamente verso destra. Questo sviluppo non è casuale, ma è frutto dell’elettoralismo crescente delle destre nazionaliste e della strategia del Partito Popolare Europeo di non lasciare monopolizzare il dibattito su tali tematiche.

Il summit europeo di ottobre

Il vertice, descritto come “di transizione”, si è svolto in concomitanza con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e si è concentrato su due argomenti chiave: la guerra in Ucraina e le migrazioni. Le conclusioni in tema di migrazione sono state adottate, nonostante le tradizionali divisioni tra i 27 Stati membri, in un contesto in cui le politiche migratorie sono diventate estremamente delicate dal 2015.

Cambio di approccio politico sulle migrazioni

La necessità di implementare “soluzioni innovative” per i rimpatri degli immigrati non autorizzati si sta rivelando una priorità, come dimostra la proposta dell’Olanda di deportare alcuni richiedenti asilo in Uganda. Questo approccio indica una netta inclinazione verso politiche più rigide rispetto al passato, dove questi argomenti erano frequentemente evitati.

Le soluzioni ‘innovative’

In vista del vertice, è stata organizzata una riunione tra 11 Paesi membri, guidata da Italia, Danimarca e Olanda, alla quale ha partecipato anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Questo incontro ha fatto emergere l’urgenza di trovare soluzioni innovative, in particolare per il tema dei rimpatri, considerato da tempo un punto critico nelle politiche migratorie europee.

L’accordo tra Italia e Albania

Durante il summit si è discusso anche dell’accordo tra Italia e Albania in materia di migrazioni, che ha ricevuto sostegno dal Ppe. Alcuni leader, come il premier portoghese Luis Montenegro, hanno sottolineato la necessità di disincentivare l’immigrazione illegale, mentre altri, come il primo ministro belga Alexander De Croo, hanno mostrato scetticismo, evidenziando che tali misure potrebbero rivelarsi costose e poco praticabili.

La controversia sui ‘Dublinanti’

Continua a suscitare dibattito la richiesta dei Paesi nordici di riprendere i cosiddetti ‘Dublinanti’, ovvero i richiedenti asilo che si sono spostati verso nord. Questo tema non ha trovato spazio nelle conclusioni del Consiglio, nonostante le sollecitazioni per una cooperazione maggiore con i Paesi d’origine e di transito dei migranti.

  • Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea
  • Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo
  • Dick Schoof, premier olandese
  • Mette Frederiksen, prima ministra danese
  • Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano
  • Luis Montenegro, premier portoghese
  • Alexander De Croo, primo ministro belga
  • Olaf Scholz, cancelliere tedesco
  • Donald Tusk, premier polacco
  • Gitanas Nauseda, presidente lituano