Avetrana – La Serie TV sul Caso Sarah Scazzi: Un’Immersione Profonda nella Verità

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Il regista e il cast hanno presentato alla Festa del Cinema di Roma la serie Disney+ “Avetrana – Qui non è Hollywood”, composta da quattro episodi. Questa produzione affronta un caso di cronaca che ha segnato profondamente la società italiana.

Una scena della serie tv 'Avetrana - Qui non è Hollywood' - Disney+ / Lorenzo Pesce
Una scena della serie tv ‘Avetrana – Qui non è Hollywood’ – Disney+ / Lorenzo Pesce

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Pippo Mezzapesa, regista della serie, ha illustrato come l’approccio fosse focalizzato sull’umanità di questa storia, mirando a penetrare nei lati più profondi della vicenda senza scadere nel morboso. “Ci interessava sviluppare la banalità del male e la complessità della sua comprensione”, ha commentato, citando anche il rapper Marracash riguardo alla tematica del male.

La serie si compone di quattro episodi, che verranno trasmessi su Disney+ a partire dal 25 ottobre. Ogni episodio si concentra su un personaggio specifico, senza ripercorrere le trame precedenti, ma facendo avanzare la narrazione in modo fluido. Il regista ha voluto evitare un racconto eccessivamente emozionale e ha fatto riferimento ai fatti emersi dalle sentenze legali, senza espandere il discorso oltre le evidenze.

La narrazione segue le vicende della famiglia Misseri-Serrano-Scazzi, evidenziando un conflitto profondo e doloroso. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con la famiglia Scazzi, secondo il co-autore Davide Serino, il quale ha sottolineato la diversità di sensibilità all’interno della stessa famiglia.

  • Paolo De Vita nel ruolo di Michele Misseri
  • Vanessa Scalera nella parte di Cosima
  • Giulia Perulli come Sabrina Misseri

In merito alla trasformazione fisica, Vanessa Scalera ha descritto il processo che l’ha portata ad affrontare la sua interpretazione in modo realistico, guadagnando peso e modificando le sue movenze.

La parte mediatica del racconto è rappresentata da Anna Ferzetti, che interpreta una giornalista. Quest’ultima funge da occhio esterno e, secondo l’attrice, il suo personaggio incarna le domande collettive emerse durante il caso che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per anni.