Il recente avvertimento da parte degli Stati Uniti, rappresentati dal segretario di Stato Antony Blinken e dal segretario alla Difesa Lloyd Austin, dai toni decisamente formali e diretti, solleva interrogativi significativi su Gaza e Libano. Le autorità americane hanno espresso preoccupazione per la condizione umanitaria nella Striscia, lanciando un ultimatum a Israele riguardante la necessità di facilitare l’assistenza umanitaria per evitare possibili conseguenze in ambito militare.
ultimatum degli usa su gaza
Se entro un mese non verranno intraprese azioni per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, gli Stati Uniti potrebbero attuare un embargo sulle armi destinate a Israele. Questo avvertimento è stato comunicato in una lettera indirizzata ai funzionari israeliani Yoav Gallant e Ron Dermer. L’amministrazione americana ha manifestato “profonda preoccupazione” per il deterioramento della situazione nella Striscia, evidenziando un notevole calo nell’ingresso di aiuti umanitari.
Come parte di questa richiesta, gli Usa hanno sollecitato:
- Accesso a Gaza per 350 camion al giorno da tutti i valichi.
- Apertura di un quinto varco.
- Attuazione di pause umanitarie per consentire operazioni di soccorso.
- Permesso per i civili nella zona di al-Mawasi di spostarsi verso l’interno.
Il portavoce del dipartimento di Stato ha confermato che gli Stati Uniti continueranno a monitorare la situazione e a fare pressione su Israele affinché vengano rispettati gli impegni assunti.
la condanna degli stati uniti alle operazioni di israele in libano
Oltre alla questione di Gaza, gli Stati Uniti hanno anche espresso il loro disappunto riguardo alle operazioni militari israeliane in Libano. L’amministrazione Biden ha chiarito che è in corso una valutazione della campagna di bombardamenti su Beirut. Gli Usa hanno osservato un recente aumento delle preoccupazioni legate ai civili coinvolti nei raid.
Il portavoce del dipartimento di Stato ha dichiarato che alcuni raid possono essere appropriati, ma l’ampiezza dell’attuale offensiva non trova approvazione da parte americana.
carenza di missili intercettori, israele smentisce il financial times
In un contesto di preoccupazioni riguardanti la difesa, Israele ha respinto le notizie del Financial Times riguardanti una presunta carenza di missili intercettori. Responsabili israeliani hanno sottolineato l’adeguatezza delle scorte, affermando che l’industria della difesa sta lavorando incessantemente per garantire rifornimenti sia offensivi che difensivi.
Tra i rappresentanti coinvolti, figurano:
- Yair Katz, presidente dell’Organizzazione dei lavoratori dell’Industria aerospaziale.
Katz ha sottolineato che gli sforzi continuano per assicurare che le Forze di difesa israeliane abbiano accesso a tutte le risorse necessarie per affrontare eventuali esigenze belliche.