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Dopo diversi mesi di attesa e incertezze, torna al centro dell’attenzione il Piano pandemico 2024-2028. Durante la conclusione del G7 Salute ad Ancona, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rassicurato i presenti riguardo alle risorse necessarie per implementare il nuovo piano.
15 ottobre 2024 | 13.00
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La questione delle risorse finanziarie è stata al centro dell’intervento di Schillaci, il quale ha dichiarato: “Stiamo lavorando per prevedere in Manovra le risorse finanziarie per il nuovo Piano pandemico e per rispondere alle richieste delle regioni. In Finanziaria ci saranno le risorse per approvarlo. È un Piano moderno che guarda a tutte le emergenze”.
Le fonti consultate da Adnkronos Salute indicano che le risorse necessarie si aggireranno tra 300 e 500 milioni di euro, da distribuire nel periodo 2024-2028. Se i fondi saranno disponibili, come assicurato da Schillaci, il Piano pandemico sarà presentato in una nuova versione, completamente rivista rispetto alla bozza pubblicata all’inizio del 2024 che aveva suscitato polemiche.
struttura del piano pandemico
La prima versione del piano, redatta dalla direzione della Prevenzione del Ministero della Salute, guidata da Francesco Vaia, si fondava su un cambio di paradigma: la responsabilizzazione di cittadini e istituzioni, mantenendo le linee guida internazionali riguardanti le malattie infettive. L’obiettivo è garantire la libertà individuale anche in relazione all’accesso vaccinale.
Nel mese di gennaio, il ministro Schillaci aveva risposto a un’interrogazione del senatore della Lega Claudio Borghi, chiarendo che per affrontare un patogeno sconosciuto con alta mortalità, potrebbero essere necessarie misure restrittive. Tali misure, però, sarebbero adottate solo se indispensabili e dovrebbero essere proporzionate all’entità del rischio.
approvazione e collaborazione
L’inizio dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta COVID-19 potrebbe aver influenzato la stesura finale del Piano pandemico, che dovrà ricevere l’approvazione delle Regioni e passare in Conferenza Stato-Regioni per ottenere consenso.
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