Un evento tragico del 1998 ha segnato in modo profondo la vita di Tommaso Romanelli. Questa drammatica vicenda, che ha coinvolto un’incertezza fatale durante una traversata atlantica, ha portato alla perdita del padre, Andrea. Oggi, la sua storia viene riportata alla luce attraverso il film “No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta”, che sarà proiettato giovedì 17 ottobre nella sezione Panorama Italia della manifestazione Alice nella città, parte della Festa del Cinema di Roma.
la scomparsa della Fila
L’ultima navigazione della barca Fila nel 1998 ha rappresentato un momento cruciale nella storia della vela italiana. A bordo c’erano giovani velisti, tra cui Andrea Romanelli, ingegnere navale appassionato di vela, e Giovanni Soldini, figura di spicco nel panorama velico mondiale. Un’improvvisa tempesta ha causato un cambio drastico delle condizioni meteorologiche: un’onda anomala ha colpito la barca, proiettando in mare Andrea Romanelli e Andrea Tarlarini. Mentre Tarlarini è riuscito a risalire a bordo, Andrea Romanelli non ha mai più fatto ritorno. Questo evento tragico si è rapidamente trasformato in un intenso dibattito mediatico, suscitando notevole interesse e commozione.
La storia della Fila trascende il solo racconto di una calamità, abbracciando anche tematiche di amicizia, avventura e sogni. L’equipaggio mirava a battere un record di attraversamento dell’Atlantico, un obiettivo che richiedeva notevole preparazione e determinazione. La tempesta ha stravolto i piani, portando via un giovane velista e generando un vuoto incolmabile tra coloro che lo conoscevano. Questa perduta ha lasciato un arduo lascito di domande e un dolore persistente, che ha influito sulla vita di Tommaso, all’epoca solo quattro anni.
la scelta di narrare
Con il passare degli anni e dopo un lungo periodo di riflessione, Tommaso Romanelli, ora trentenne con un diploma in economia e una crescente passione per il cinema, ha scelto di affrontare la storia di suo padre. Inizialmente ha evitato di confrontarsi con il dolore per la perdita di Andrea, rimanendo distante dalle persone coinvolte nell’incidente, compreso Giovanni Soldini. La necessità di comprendere il passato e onorare la memoria paterna è diventata progressivamente imperativa. Tommaso ha scoperto video registrati durante la traversata, che hanno riacceso ricordi e storie del passato.
Questa scoperta ha avuto un impatto emotivo notevole: visionare momenti quotidiani a bordo della Fila, le gioie e le ansie dell’equipaggio, ha permesso a Tommaso di comprendere la vera essenza di suo padre, non solo come velista, ma come uomo amante della vita e della condivisione. Le immagini della partenza da New York, le risate e i momenti di svago, hanno contribuito a ricomporre l’identità di Andrea.
la riscoperta significativa
Grazie a un intenso lavoro di recupero e ricerca, Tommaso ha riacceso il contatto con Soldini, portando alla luce un passato trascurato. Insieme, sono riusciti a trovare materiale prezioso, tra cui registrazioni audio che ritraggono i momenti drammatici del ribaltamento della barca. Questi documenti, sia coinvolgenti che traumatici, forniscono un’istantanea cruda di un momento fatidico. “È un documento estraniante”, afferma Tommaso, evidenziando sia il dolore che la bellezza della narrazione di quel giorno. Il film busca di ritrarre non solo una catastrofe, ma di esplorare l’umanità dei protagonisti, evidenziando gli legami indissolubili tra gli uomini e il mare.
Questi ricordi, rielaborati attraverso il linguaggio cinematografico, ricompongono una narrazione di amicizia, di avventure e di speranze, creando un tributo che trascende la mera esperienza del lutto e si focalizza sulle connessioni personali sviluppate durante la traversata.
un nuovo inizio per tommaso romanelli
Il film “No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta” segna per Tommaso un importante inizio. Attraverso questa creazione, ha potuto affrontare il suo passato e chiudere un capitolo della sua esistenza, aprendo la strada a nuove avventure nel campo del cinema. Sebbene l’obiettivo principale sia raccontare la storia di suo padre, ha anche aperto strade alla propria creatività e al desiderio di narrare storie.
Con visioni chiare e una forte ambizione di espandere la propria carriera al di là del documentario, Tommaso ha potuto beneficiare del supporto di conoscenti e della rete di contatti nel settore che ha sempre sognato di esplorare. La carriera di successo del fratello di Giovanni, Silvio, come regista, ha anche rappresentato un’ulteriore fonte d’ispirazione. Le relazioni instaurate con altri membri dell’equipaggio e incontri significativi hanno rafforzato il suo legame con la comunità velica, versandolo a sviluppare storie originali.
Attraverso la trasformazione della sua esperienza in un’opera cinematografica, Tommaso Romanelli non solo celebra la memoria del padre, ma si apre a un ventaglio di nuove emozioni e avventure che la vita ha in serbo.