Shock al Bar: La Famiglia Travolta da una Nuova Tragedia

Un incidente tragico si è verificato a Villa San Giovanni in Tuscia, in provincia di Viterbo, con la prematura scomparsa di un uomo di 42 anni, Arsiero Fabbri. Il fatto risale a venerdì 11 ottobre e ha sconvolto la comunità locale e la famiglia della vittima, composta dalla moglie e da una figlia di soli 7 anni. Questo evento si inserisce in una serie di drammatiche circostanze che hanno colpito la famiglia Fabbri, già provata da una recente perdita.

La fatalità del malore

Secondo le prime ricostruzioni, Fabbri aveva trascorso una serata con i propri cari prima di scendere in un bar del paese con alcuni amici. Poco prima della mezzanotte, un malore improvviso lo ha colto di sorpresa, facendolo crollare a terra davanti agli astanti. In seguito a questo tragico evento, i presenti hanno rapidamente contattato i soccorsi. All’arrivo degli operatori sanitari, sono state intraprese le manovre di rianimazione, finale purtroppo con esito negativo, con la conferma del decesso della vittima.

La salma di Arsiero è stata trasferita all’ospedale di Belcolle a Viterbo e successivamente restituita ai familiari per le esequie.

Il cordoglio della comunità

La notizia della morte di Arsiero Fabbri ha suscitato un ampio cordoglio tra i membri della comunità locale, che si sono uniti in segno di sostegno alla sua famiglia. Il sindaco di Villa San Giovanni, Fabio Latini, ha espresso parole di condoglianze:

“Il paese si è svegliato sconvolto dalla terribile notizia della prematura scomparsa del giovane concittadino Arsiero. Evento che lascia l’intera cittadinanza senza fiato per la sua drammaticità. Esprimo a nome dell’intero paese vicinanza alla famiglia del caro Arsiero”.

Un lutto profondo per la famiglia Fabbri

La scomparsa di Arsenio rappresenta un ulteriore colpo per la già tragicamente colpita famiglia Fabbri. Infatti, solo sei mesi fa, la sorella di Arsiero, Lucia Fabbri, era deceduta a soli 38 anni a causa di un malore inaspettato avvenuto nella sua abitazione a Tarquinia. Nonostante i tentativi di soccorso in due strutture ospedaliere, per Lucia non ci fu nulla da fare.

Entrambi i fratelli lavoravano a Civitavecchia: Arsiero era in servizio presso il commissariato, mentre Lucia era un tecnico della riabilitazione psichiatrica. La comunità si mobilita per esprimere supporto e solidarietà in questa fase di grande dolore.