Situazione di conflitto tra Israele e Libano
Il 12 ottobre 2024 segna un nuovo giorno di conflitto nella regione mediorientale, con Hezbollah che ha rivendicato il lancio di missili contro una base delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) situata a Haifa. Il fatto è stato riportato da Al Mayadeen, un media affiliato a Hezbollah, specificando come i missili siano stati lanciati alle 6:00 ora locale. Nonostante questo attacco, il Times of Israel fa sapere che non sono scattate le sirene di allerta a Haifa.
Strategia diplomatica degli Stati Uniti
Interventi di Antony Blinken
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha evidenziato la necessità di un’immediata soluzione diplomatica in Libano per prevenire il rischio di un conflitto regionale più esteso. È essenziale che Israele possa difendersi, ma non si può ignorare la crisi umanitaria che sta emergendo. Blinken ha espresso il proprio “allarme” riguardo alla situazione attuale, sottolineando quanto sia importante creare un ambiente sicuro per i cittadini libanesi e israeliani.
Preoccupazioni iraniane
Il governo iraniano, preoccupato per una possibile rappresaglia israeliana in seguito a un attacco missilistico del 1° ottobre, è attivamente impegnato in negoziati diplomatici con vari paesi del Medio Oriente. Le autorità iraniane temono che la risposta di Israele possa colpire in modo significativo le infrastrutture nucleari e petrolifere del paese, nonostante le rassicurazioni statunitensi sul fatto che questi obiettivi non dovranno essere attaccati. Recentemente, il presidente Joe Biden ha avuto un colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che le azioni di Israele dovrebbero essere “proporzionate”.
Avvisi per la popolazione di Gaza
In risposta all’escalation di violenza, le IDF hanno emesso un avviso urgente per i residenti del nord di Gaza City, intimando l’evacuazione immediata attraverso Salah El-Din Street verso un’area considerata umanitaria. La comunicazione sottolinea che la zona è attualmente un teatro di operazioni militari contro le organizzazioni terroristiche presenti, invitando anche gli abitanti dei rifugi a lasciare l’area.