Ponte sullo Stretto: Bonelli critica la forzatura del governo sull’impatto ambientale

Le recenti dichiarazioni di Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde, evidenziano le preoccupazioni sull’attuazione di decisioni politiche che influenzano la sicurezza ambientale. La situazione del ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un caso emblematico di come la politica possa prendere il sopravvento sulla scienza e sull’esperienza tecnica.

“Si riesce a immaginare un’approvazione della Valutazione d’Impatto Ambientale da parte della premier Giorgia Meloni, considerando le opinioni discordanti tra le varie autorità statali? Questo è esattamente ciò che determina l’articolo 1, comma 1, della norma voluta da Salvini nel decreto ambiente, approvato dal Consiglio dei Ministri,” ha dichiarato Bonelli. La commissione nella valutazione ha sollevato 236 osservazioni sul progetto, mentre enti come l’INGV non sono stati coinvolti nell’analisi.

criticità delle decisioni politiche

Bonelli prosegue: “Questa situazione rappresenta il terzo atto delle forzature istituzionali, le cosiddette leggi ad operam. Esse delegano al Consiglio dei Ministri, un ente privo di competenze tecniche specifiche, la responsabilità di valutare questioni che interessano l’ambiente, la sicurezza e i diritti civili.”

domande senza risposta

“Che senso hanno le leggi e i potenziali approfondimenti se bastano riunioni politiche per decidere su questioni di così rilevante importanza? Queste decisioni possono riguardare aspetti cruciali come l’ambiente, la sicurezza strutturale e i costi di progetti enormi,” ha aggiunto Bonelli.

il futuro del progetto

“Il governo ha messo in secondo piano la scienza, concedendo priorità alla politica. La premier è stata informata da Salvini che il pilone calabrese è posizionato su una faglia sismica attiva, come evidenziato dalla mappatura dell’ISPRA. È irresponsabile proseguire con questo approccio anche per le centrali nucleari e le conseguenze per l’ambiente sono gravissime,” ha concluso Bonelli.