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Lilly ha ricevuto l’autorizzazione dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per l’immissione in commercio di tirzepatide. Questo farmaco innovativo è ora disponibile in Italia per il trattamento dell’obesità, del sovrappeso con almeno una comorbidità e del diabete di tipo 2. La prescrizione medica è necessaria per accedere a questo trattamento. Tirzepatide si distingue per la capacità di attivare sia i recettori GIP che GLP-1, risultando efficace nel ridurre il peso corporeo e nel controllare i livelli glicemici.
caratteristiche di tirzepatide
Questo farmaco rappresenta una nuova classe terapeutica, il primo della sua categoria, in grado di attivare simultaneamente i recettori ormonali del GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e del GLP-1 (peptide simile al glucagone). La sua azione porta a un incremento della secrezione di insulina e a una diminuzione dell’assunzione di cibo. In particolare, tirzepatide migliora il metabolismo del tessuto adiposo, riducendo l’introito calorico e contribuendo a limitare il senso di nausea.
il contesto terapeutico dell’obesità
Nonostante i progressi recenti, l’obesità rimane una condizione complessa da affrontare per i professionisti e i sistemi sanitari. Secondo Rocco Barazzoni, presidente della Società Italiana di Obesità, ci sono sfide significative legate alla multifattorialità dell’obesità, il suo decorso cronico e le complicazioni sanitarie ad essa associate. Tirzepatide segna un cambio di paradigma nel trattamento dell’obesità, promettendo di rispondere a esigenze assistenziali finora in gran parte insoddisfatte.
impatto e potenzialità del farmaco
Elias Khalil, presidente di Lilly Italy, sottolinea l’importanza di tirzepatide nel contesto delle malattie metaboliche, evidenziando il potenziale di migliorare la vita di molte persone affette da obesità, una condizione talvolta collegata a patologie gravi, quali malattie cardiache, cancro, ictus e diabete.
effetti collaterali e disponibilità
Gli effetti avversi più comuni associati a tirzepatide sono di origine gastrointestinale, come nausea e diarrea. Tali reazioni risultano generalmente di lieve o moderata gravità e tendono a diminuire nel tempo. Attualmente, il farmaco è classificato in classe Cnn (classe C non negoziata) e Lilly è impegnata nel dialogo con Aifa per garantire la disponibilità di tirzepatide a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
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