analisi della situazione giuridica
In seguito all’ordine di arresto in contumacia emesso dalla Russia per i due giornalisti della Rai, Simone Traini e Stefania Battistini, accusati di “attraversamento illegale del confine” dall’Ucraina, si è ritenuto necessario analizzare il contesto legale e le possibili conseguenze di tale azione. L’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, esperto in diritto penale internazionale, ha fornito una panoramica delle dinamiche che potrebbero influenzare questa situazione e le potenziali risposte da parte del governo italiano.
contesto giuridico internazionale
Attualmente, la Federazione Russa è ancora parte della Convenzione Europea di Estradizione del 1957, che regola la consegna di individui accusati di reati senza pregiudicare il rispetto dei diritti umani. Gentiloni Silveri sostiene che, nonostante la Russia non faccia più parte del Consiglio d’Europa dal marzo 2022, è probabile che l’Italia sia obbligata a estradare persone verso il territorio russo in condizioni giuridiche specifiche.
Le Corti italiane e occidentali spesso rifiutano richieste di estradizione dalla Russia per motivi politici e per la mancanza di garanzie sui diritti fondamentali, in particolare considerando la situazione carceraria nel Paese.
- Condizioni di diritti umani in Russia
- Influenza del potere politico sul sistema giudiziario
- Presenza di motivazioni politiche nelle richieste di estradizione
diritti fondamentali e estradizione
Secondo la normativa vigente, l’estradizione non può essere concessa se esistono rischi di violazioni dei diritti umani. Gentiloni Silveri evidenzia che le Corti italiane hanno storicamente respinto tali richieste basandosi su prove insufficienti di un trattamento giuridico equo, soprattutto in Russia.
procedura di estradizione
Un processo di estradizione può essere avviato tramite richiesta ufficiale da parte del governo richiedente. L’Italia può decidere di rifiutare la richiesta immediatamente, o inoltrarla all’Autorità Giudiziaria per una valutazione legale. Questo processo coinvolge la Corte d’Appello e, eventualmente, la Corte di Cassazione per un eventuale ricorso.
Se l’Autorità Giudiziaria dichiara inammissibile la richiesta, l’estradizione non avviene. Se dichiarata ammissibile, la parola finale spetta comunque al Governo, che può decidere di concedere o rifiutare l’estradizione per motivi di discrezionalità politica. In tali circostanze, è possibile che il governo italiano opzioni per declinare la richiesta già nella fase preliminare.
il caso dei giornalisti rai
Il legale esprime dubbi sul fatto che le azioni dei giornalisti Rai possano integrare reati secondo il diritto italiano. La loro attività di documentazione in un contesto bellico potrebbe essere considerata legittima e protetta dal diritto di informazione. È probabile che un eventuale processo in Russia non garantirebbe l’equità necessaria secondo i criteri adottati dalle Corti italiane.
Inoltre, riguardo alla situazione geopolitica, è verosimile che il governo italiano possa rifiutare l’estradizione senza avviare un processo di valutazione giudiziaria.