Un mese dall’inizio dei campionati e già molti gravi infortuni hanno colpito il mondo del calcio. Importanti giocatori delle principali squadre si trovano ora a dover affrontare una lunga riabilitazione, suscitando preoccupazioni tra gli esperti.
08 ottobre 2024 | 10.19
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Numerosi atleti sono stati colpiti da infortuni, tra cui Zapata del Torino, Bremer della Juventus, Rodri del Manchester City, Carvajal del Real Madrid, Ter Stegen del Barcellona, Florenzi del Milan e Scamacca dell’Atalanta, quest’ultimi infortunatisi durante la fase di pre-campionato. Queste problematiche riguardano principalmente i legamenti del crociato e lesioni meniscali, con molti esperti che ritengono che gli atleti siano penalizzati da un calendario fitto di impegni sportivi. Secondo Alberto Momoli, chirurgo e presidente della Siot (Società italiana Ortopedia e Traumatologia), “la crescita della velocità e della potenza nel calcio moderno ha un impatto vistoso sulle articolazioni, in particolar modo sul ginocchio”.
Ogni anno in Italia si registrano oltre 80mila ricoveri per lesioni al legamento crociato del ginocchio, con il 66% dei casi riguardanti pazienti maschi (Dati Siot 2018). Momoli sottolinea che, nonostante l’aumento delle operazioni chirurgiche tra calciatori amatoriali, la questione è complessa per i professionisti. Le lesioni del crociato possono derivare anche dal gesto sportivo, come nel tiro o nelle cadute. Queste dinamiche sollecitano pesantemente i legamenti stabilizzatori (crociato, menisco e collaterale). L’aumento della massa muscolare degli atleti porta a una maggiore tensione, rendendo così possibile la rottura del crociato durante deformazioni brusche del corpo.
Qual è il tempo necessario per il recupero dopo un infortunio? “In genere, un crociato richiede un periodo di recupero di circa 6-7 mesi”, spiega Momoli. “È fondamentale che il tendine trapiantato abbia il giusto tempo di stabilizzazione, seguito da una riabilitazione adeguata”.
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