attacco a beirut: operazione militare israeliana
Recenti eventi hanno visto un significante intervento dell’aeronautica militare israeliana nella periferia sud di Beirut, precisamente nel sobborgo di Dahieh, considerato un importante bastione di Hezbollah. Durante la notte, circa 73 tonnellate di bombe sono state sganciate contro questa area, con un focus particolare su un bunker militare dove si sospetta possa trovarsi Hashem Safieddine, il nuovo leader dell’organizzazione.
dettagli dell’attacco
Secondo le informazioni diffuse dal New York Times, il raid aereo si è verificato durante una riunione di alti funzionari di Hezbollah, che avrebbero potuto essere riuniti all’interno del bunker. Funzionari militari israeliani hanno ipotizzato che Safieddine possa essere stato ucciso nell’operazione, ma tali affermazioni non sono state confermate.
L’attacco è stato avviato intorno a mezzanotte, dopo un avviso lanciato dal portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (IDF), il maggiore Avichay Adaree, che ha esortato i residenti della zona a cercare rifugio in aree sicure se si trovavano nei pressi delle installazioni di Hezbollah.
impatto e conseguenze
Nell’ultima settimana, le IDF hanno affermato di aver eliminato circa 250 militanti di Hezbollah nel sud del Libano, colpendo più di duemila obiettivi militari, tra cui infrastrutture, depositi di armi e siti di lancio per razzi. Tra le vittime ci sarebbero stati cinque comandanti di battaglione e altri alti ranghi, come dieci compagni e sei comandanti di dipartimenti.
Le IDF hanno dichiarato che, sebbene le capacità militari di Hezbollah siano state compromesse, l’organizzazione rimane in grado di attaccare il territorio israeliano. Saranno necessarie diverse settimane affinchè i residenti delle aree settentrionali di Israele possano tornare nelle proprie abitazioni, ma le IDF avvertono che non sarà possibile garantire l’assenza di lanci di razzi o missili durante questo periodo.
