Nuova Molecola Anti-Alzheimer: Doppio Attacco Rivoluzionario alla Proteina Tau!

Recenti sviluppi nella ricerca farmacologica hanno portato alla creazione di un composto innovativo, denominato Ri-Ag03, progettato mediante tecniche di biologia computazionale. Questa molecola è stata oggetto di sperimentazioni positive in laboratorio, oltre che su modelli animali come i moscerini della frutta.

03 ottobre 2024 | 14.08

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Viene considerata una svolta fondamentale nel campo dei farmaci contro l’Alzheimer la scoperta di una molecola capace di affrontare la proteina Tau in modo doppio. Questa proteina, la cui aggregazione è indicativa del morbo di Alzheimer, viene colpita in due aree cruciali che impediscono la formazione di grovigli, i quali compromettano il funzionamento neuronale. Finora, Ri-Ag03 ha mostrato risultati promettenti nei test sui moscerini della frutta e si prevede che possa essere oggetto di sperimentazione anche su roditori, con l’obiettivo di procedere verso studi clinici coinvolgenti gli esseri umani.

Il team di ricerca, composto da esperti delle università di Lancaster, Southampton, e Nottingham Trent, ha ricevuto finanziamenti dalla Alzheimer’s Society UK. Collaborazioni internazionali comprendono il Tokyo Metropolitan Institute of Medical Science in Giappone e il University of Texas Southwestern Medical Centre negli Stati Uniti. Il dottor Anthony Aggidis, principale autore dello studio, ha evidenziato l’importanza di questa scoperta per affrontare l’impatto crescente della demenza nella società. La strategia di colpire simultaneamente entrambi i siti della proteinuria Tau rappresenta un approccio innovativo e potrebbe introdurre nuove possibilità terapeutiche.

Le proteine Tau sono essenziali per la preservazione della struttura neuronale, ma nella malattia di Alzheimer, esse tendono a aggregarsi, formando grovigli neurofibrillari dannosi. Ri-Ag03 si distingue poiché colpisce le aree di aggregazione, con potenziali vantaggi rispetto ai tradizionali inibitori di aggregazione. Il professor Amritpal Mudher ha descritto come il trattamento testato sui moscerini ha portato a risultati positivi, aumentando significativamente l’aspettativa di vita degli esemplari colpiti da patologie simili all’Alzheimer.

I ricercatori dell’University of Texas Southwestern Medical Centre hanno confermato l’efficacia di Ri-Ag03 anche in test su cellule umane, dimostrando una significativa riduzione dell’aggregazione della proteina Tau. Questo porta i ricercatori e le organizzazioni coinvolte a ritenere che il potenziale di questa molecola possa tradursi in un trattamento efficace con minori effetti collaterali.

Il direttore associato della Alzheimer’s Society del Regno Unito, Richard Oakley, ha ribadito l’importanza di finanziare studi pionieristici come questo e ha espresso speranza per una nuova terapia più mirata e meno tossica. Ha inoltre sottolineato che, sebbene il traguardo della sperimentazione umana sia ancora lontano, i progressi compiuti sino ad ora sono incoraggianti e giustificano ulteriori investimenti nella ricerca.