Gestione Oncologica: Come il Lavoro di Squadra Rivoluziona 1 Caso su 3 in Urologia

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Il XXXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia Oncologica ha aperto i battenti oggi a Bologna, riunendo oltre 500 specialisti del settore. Questo importante evento si concentra sulle nuove frontiere nel campo della diagnosi e trattamento dei tumori uro-oncologici, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra nella gestione della malattia.

03 ottobre 2024 | 14.51

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Il valore della multidisciplinarietà

Nei casi di cancro al tratto genito-urinario, l’approccio multidisciplinare si dimostra più efficace di quello del singolo specialista, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Secondo le stime, in Italia oltre 28mila pazienti potrebbero beneficiare di una diversa gestione clinica, grazie a un cambiamento nella diagnosi e nel trattamento. Questo sarà uno dei temi principali del congresso.

Studi recenti e evidenze scientifiche

È evidente, come sottolineato dal presidente nazionale della Siuro, Sergio Bracarda, che il coinvolgimento di specialisti diversi fin dalle prime fasi della patologia è cruciale. Solo un approccio collegiale permette di considerare tutte le opzioni terapeutiche, valutando anche la qualità della vita del paziente.

Focus su tumori specifici

Un esempio emblematico è rappresentato dal carcinoma prostatico, che rappresenta uno dei più comuni in Italia. Si stima che il 40% dei nuovi casi presenti una bassa aggressività. Pertanto, è possibile optare per protocolli di osservazione attiva, evitando interventi invasivi quando non necessari.

Opzioni di trattamento

Sebbene la chirurgia radicale e la radioterapia siano fondamentali per molte forme tumorali, in situazioni meno gravi potrebbero non apportare benefici significativi. Le statistiche indicano che, adottando un approccio di sorveglianza attiva anche per altre patologie uro-oncologiche, non solo si migliora il benessere del paziente, ma si previene l’insorgenza di effetti collaterali indesiderati.

Statistiche e prevenzione

Ogni anno, in Italia, si registrano oltre 41mila nuovi casi di tumore alla prostata, 29mila alla vescica, 12mila al rene, 2.400 al testicolo e 500 al pene. La gestione di queste patologie richiede un’integrazione delle diverse modalità terapeutiche disponibili, per migliorare i risultati di salute.

Ruolo del team multidisciplinare

Il team uro-oncologico deve comprendere vari specialisti, inclusi anatomopatologi, medici nucleari, radiologi, geriatri e farmacologi. Questo approccio non solo aumenta l’efficacia dei trattamenti, ma promuove anche una decision-making condivisa tra il paziente e i professionisti. Laddove la chiarezza e la collaborazione tra varie discipline non sia garantita, la società scientifica è impegnata da oltre 34 anni a promuovere questa cultura in tutto il territorio nazionale.

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