‘La speranza di vita è notevolmente migliorata grazie a nuove classi di farmaci biologici’
02 ottobre 2024 | 15.38
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al mieloma multiplo
“Il mieloma multiplo rappresenta un tumore del midollo osseo, specificamente coinvolgendo i linfociti e le plasmacellule. In Italia, si stima che ci siano leggermente meno di 6mila nuove diagnosi all’anno, di cui circa un terzo avviene in assenza di sintomi. Quando presenti, le manifestazioni più comuni sono correlate alla patologia scheletrica, che interessa circa due terzi dei pazienti al momento della diagnosi”. Queste affermazioni sono state rilasciate da Michele Cavo, direttore dell’Istituto di ematologia ‘L. A. Seràgnoli’, Irccs S. Orsola-Malpighi, e docente di Ematologia all’Università degli Studi di Bologna, durante una conferenza stampa volta ad annunciare l’approvazione di Aifa per la rimborsabilità di selinexor, un inibitore orale della proteina Xpo1. Questo farmaco è utilizzato in combinazione con bortezomib e desametasone per trattare adulti affetti da mieloma multiplo che hanno già ricevuto almeno un trattamento precedente.
Evoluzione della sopravvivenza
Nel passato, il mieloma multiplo era caratterizzato da una sopravvivenza media di circa 3 anni, mentre negli ultimi vent’anni, questo dato ha mostrato un incremento significativo. “Il miglioramento della sopravvivenza è attribuibile alla disponibilità di nuove classi di farmaci, non chemioterapici, ma biologici. Tra le classi più utilizzate si annoverano gli inibitori del proteasoma, gli immunomodulanti e gli anticorpi monoclonali”, spiega Cavo. Ogni classe presenta farmaci diversi, ognuno con un profilo di tossicità e talvolta anche un’efficacia variabile rispetto a quelli precedenti. La terapia per il mieloma ha sfruttato la combinazione di questi farmaci, i quali spesso presentano meccanismi d’azione sinergici.
Selinexor: un’innovazione terapeutica
“Il selinexor è un inibitore orale, una proteina coinvolta nel trasporto nucleocitoplasmatico di altre proteine, e rappresenta il primo farmaco di una nuova classe. Questo segna un’importante conquista in un contesto di malattia caratterizzato da risposte sequenziali, ricadute e progressioni, con resistenza ai farmaci già utilizzati dal paziente”. Secondo Cavo, l’introduzione di una nuova classe di farmaci con meccanismi d’azione diversi offre una grande opportunità terapeutica per i pazienti affetti da questa neoplasia, arricchendo un panorama già variegato di opzioni terapeutiche.”