appello della procura per la madre accusata
È stato presentato un appello da parte della Procura di Parma contro la decisione di concedere gli arresti domiciliari a Chiara Petrolini, madre di 21 anni di due neonati deceduti e sepolti nella residenza dei propri genitori a Traversetolo. La Procura richiede, in alternativa, la misura cautelare in carcere, ritenendo le accuse di omicidio volontario aggravato e di soppressione di cadavere particolarmente gravi.
richiesta di detenzione
Il GIP aveva, in un’ordinanza datata settembre, negato la custodia cautelare in carcere, optando per gli arresti domiciliari, ritenuti sufficienti a garantire le esigenze cautelari. Questo nonostante la condivisione della ricostruzione del caso da parte della Procura. Nello specifico, il Giudice ha considerato la familiarità della giovane accusata con il contesto e la sua prima esperienza con misure detentive.
contenuto dell’appello
In risposta, la Procura di Parma ha espresso il proprio disaccordo con la decisione del GIP, inviando un appello al Tribunale del Riesame di Bologna. Gli avvocati hanno sottolineato l’esigenza di qualificare il caso del neonato sepolto il 7 agosto come soppressione di cadavere e hanno chiesto la custodia cautelare in carcere per tutti i reati contestati.
contesto legale del caso
La questione giudiziaria ha preso piede dopo evidenze relative alla morte dei neonati. I procedimenti legali continuano a evidenziare le complicazioni della situazione, insieme al tema della presunzione di innocenza che rimane prioritario per la Procura, nonostante le accuse gravi.
Tra i temi principali affrontati, si trovano:
- Accusa di omicidio volontario aggravato
- Suppression di cadavere
- Richiesta di custodia cautelare in carcere
- Decisione del GIP e conseguente appello della Procura