Blincyto: Il Primo Farmaco Innovativo per MDR in Oncoematologia secondo Foà (Sapienza)

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Un aspetto cruciale nella leucemia linfoblastica acuta è il monitoraggio della malattia minima residua, che gioca un ruolo determinante per garantire la sopravvivenza dei pazienti.

30 settembre 2024 | 18.14

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Secondo Robin Foà, professore emerito di Ematologia all’Università Sapienza di Roma, l’anticorpo bispecifico blinatumomab è il primo farmaco autorizzato per affrontare la malattia minima residua (Mrd) in contesti di oncologia ematologica. Nel corso di un evento tenutosi a Milano, sono stati presentati i risultati dello studio clinico di Fase III E1910, evidenziando come l’inclusione di questo anticorpo monoclonale nella terapia iniziale migliori significativamente le prospettive di sopravvivenza per i pazienti con leucemia linfoblastica acuta da linfociti B Ph- appena diagnosticata.

Foà ha sottolineato l’importanza del monitoraggio della Mrd in una patologia complessa come quella della leucemia linfoblastica acuta, affermando che rappresenta l’unico mezzo attraverso il quale è possibile definire la strategia terapeutica più adatta per ogni singolo paziente. Per garantire dati accurati e affidabili, è essenziale che le analisi siano condotte in laboratori certificati, applicando rigorosi controlli di qualità e tecniche standardizzate, seguendo tempistiche precise.

A partire dal 1996, in Italia, è stata adottata una strategia di centralizzazione per lo studio dei campioni dei pazienti con leucemia arruolati nei protocolli clinici del Gimema, il Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto, con sede a Roma. Attualmente, il monitoraggio della Mrd è eseguito in tre laboratori: a Roma, Bergamo e Palermo. È fondamentale notare che tutti e tre i centri impiegano le stesse tecniche di biologia molecolare, utilizzando la PCR quantitativa, seguendo standard europei. Ogni errore, per quanto minimo, nel controllo della Mrd potrebbe effettivamente influenzare in maniera decisiva la sopravvivenza dei pazienti.

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