L’uscita di scena di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah per oltre tre decenni, ha generato un notevole vuoto di potere nel movimento sciita e ha dato vita a numerose speculazioni riguardo al suo successore.
Chi è il potenziale successore
In un contesto noto per la sua riservatezza nelle procedure di successione, emerge la figura di Hashem Safieddine come probabile successore, secondo varie fonti arabe, tra cui al-Sharq al-Awsat. Safieddine, che è anche cugino di Nasrallah, ha ricoperto ruoli chiave all’interno del movimento sin dal 1994, svolgendo le funzioni di presidente del Consiglio esecutivo di Hezbollah, dove ha gestito le operazioni quotidiane e le finanze del partito sotto la supervisione di Nasrallah.
Ad oggi, Safieddine ha 59 anni ed è considerato un uomo di grande influenza all’interno di Hezbollah, anche se non è sempre stato un volto pubblico di primo piano. La sua responsabilità principale è stata quella di gestire l’amministrazione finanziaria e organizzativa del partito, lasciando alla figura di Nasrallah la direzione strategica.
Importanti sono i legami di Safieddine con l’Iran, dove ha trascorso tempo a Qom, la città dell’istruzione religiosa sciita. Queste connessioni si sono rafforzate nel 2020, attraverso il matrimonio di suo figlio Rida con Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, creando un ponte tra Hezbollah e Teheran.
La rete di investimenti di Hezbollah
Un vantaggio cruciale di Safieddine è rappresentato dalla sua lunga esperienza nel Consiglio esecutivo di Hezbollah. Questo organismo non solo gestisce le operazioni quotidiane ma anche una significativa rete di investimenti economici, essenziale per garantire l’indipendenza finanziaria dell’organizzazione. Le risorse finanziarie di Hezbollah si estendono in tutto il mondo, supportando la struttura operativa e militare del gruppo.
Le stime indicano che il patrimonio di Hezbollah include investimenti in Medio Oriente, Africa, Europa e Americhe. All’interno del partito, il Consiglio esecutivo ha delegato competenze al Consiglio jihadista, separando ruoli e responsabilità.
La visione politica di Safieddine è influenzata dal tempo passato in Iran, dove ha abbracciato il concetto di ‘Wilayat al-Faqih’, una dottrina teocratica alla base del sistema politico iraniano, sostenuto dall’ayatollah Khomeini. Sebbene non tutti gli sciiti libanesi seguano questa ideologia, Safieddine è uno dei suoi più forti sostenitori in Hezbollah, evidenziando i legami ideologici tra il gruppo libanese e Teheran.
L’altro nome in corsa per la successione
Pur essendo Safieddine il principale candidato alla successione, anche Naim Qassem, attuale vice segretario generale di Hezbollah, viene citato come uno dei possibili successori. Numerosi esperti ritengono che Qassem rappresenti più una figura simbolica piuttosto che un leader operazionale, limitando le sue chances di prendere le redini del partito. Sebbene Qassem sia un personaggio influente all’interno di Hezbollah, gli manca il carisma e l’autorità politica che invece contraddistinguono Safieddine.