Una recente sentenza ha confermato l’importante responsabilità delle istituzioni sanitarie riguardo alla salute dei propri dipendenti. La vicenda coinvolge un ex infermiere di Napoli, il quale, dopo aver contratto un mesotelioma pleurico, è deceduto a causa dell’esposizione all’amianto. Questo caso rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori.
28 settembre 2024 | 11.12
LETTURA: 2 minuti
la sentenza del tribunale
Il Tribunale di Napoli, in appello, ha condannato l’ASL Napoli 1 Centro a versare un risarcimento di 727mila euro agli eredi dell’infermiere. Questo ammontare riconosce il danno subito dal professionista, il quale, durante la sua carriera, ha lavorato in un ospedale ubicato in una zona in cui era presente amianto in un locale caldaia vicino alla sala sterilizzazione.
il ruolo della consulenza speciale
Grazie alla perizia condotta dal dottor Nicola Maria Giorgio, è stato possibile dimostrare con certezza la relazione tra l’esposizione all’asbesto e il mesotelioma pleurico diagnosticato all’infermiere. L’esperto ha evidenziato come l’amianto, utilizzato in passato per le sue proprietà isolanti, continui a rappresentare un rischio per la salute, in particolare in strutture datate.
considerazioni finali
Il dottor Giorgio ha sottolineato che questo caso non solo offre un significativo precedente legale, ma serve anche a sensibilizzare sul bisogno di garantire la salute negli ambienti di lavoro, soprattutto nel settore sanitario. La situazione riflette l’urgenza di una costante vigilanza e manutenzione per ridurre i rischi legati alla presenza di amianto.
avvocato e supporto legale
La famiglia dell’ex infermiere ha ricevuto assistenza legale dall’avvocato Luca Maria Maranca, il quale ha contribuito a portare alla luce le responsabilità legate all’esposizione professionale all’amianto.