Recenti sviluppi in Israele rivelano tensioni tra le autorità israeliane e gli Stati Uniti riguardo a possibili tregue nel conflitto con Hezbollah e Hamas. Diversi media riportano che un accordo era stato contemplato, ma fonti governative hanno negato tale intesa, suscitando il rischio di un’escalation del conflitto.
posizioni ufficiali di israele
Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito la determinazione di Israele nel continuare le operazioni contro Hezbollah fino al raggiungimento degli obiettivi stabiliti, che includono la garanzia di sicurezza per i cittadini del nord e l’eliminazione di figure chiave del movimento. Al suo arrivo all’aeroporto di New York per l’Assemblea Generale dell’Onu, ha autorizzato un operazione su Beirut che ha portato all’uccisione di un importante leader di Hezbollah.
scontri e attacco aereo
Il conflitto, in corso da oltre un anno, ha già causato più di 1.500 vittime in Libano dal massacro di Hamas avvenuto il 7 ottobre. Recentemente, sirene d’allerta per il lancio di razzi hanno risuonato a Tel Aviv e in altre aree centrali, mentre l’IDF ha riferito dell’abbattimento di un missile lanciato dallo Yemen.
retroscena sulla tregua
Emergono retroscena relativi alla negoziazione di un cessate il fuoco tra Israele e gli Stati Uniti. Ron Dermer, ministro degli Affari strategici, aveva raggiunto un’intesa di principio con Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza Nazionale degli USA, per un cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza. Netanyahu ha preso le distanze da tali accordi, facendoli di fatto fallire. L’obiettivo era consentire il ritorno in sicurezza degli abitanti del nord di Israele, ma le pressioni interne da parte della destra radicale hanno contribuito al ripensamento.
cambiamenti alle ricerche diplomatiche
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha confermato che la richiesta di cessate il fuoco era stata coordinata con Israele, mentre Netanyahu ha negato qualsiasi accordo formale. Ciò nonostante, le trattative diplomatiche continuano a proseguire a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
aiuti militari statunitensi a israele
Israele ha ricevuto dagli Stati Uniti un pacchetto di 8,7 miliardi di dollari per supportare le operazioni militari in corso. Questa somma include finanziamenti per acquisti di equipaggiamenti e sistemi di difesa aerea avanzati come il Iron Dome e il David’s Sling. Il ministero della Difesa israeliano ha confermato che l’importo sottolinea la partnership strategica tra i due paesi, mirata a garantire la sicurezza israeliana in un contesto di crescenti minacce regionali.
incertezza sul leader di hamas
La situazione interna di Hamas è segnata dall’assenza ormai prolungata di Yahya Sinwar, il leader del movimento, il cui stato attuale è sconosciuto da settimane. Fonti vicine al governo israeliano confermano che, sebbene non si creda alla sua morte, le difficoltà nel contattarlo ostacolano i negoziati sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Le trattative sono sostenute anche da mediatori egiziani e qatariani, ma senza risultati concreti fino a questo momento.