Il Discoro di Abbas all’ONU: Fermare il Genocidio e Blocco delle Armi a Israele

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha lanciato un accorato appello durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, esprimendo la necessità urgente di fermare le violenze perpetrate contro il popolo palestinese. La sua denuncia si è concentrata sull’attuale situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, sottolineando la responsabilità globale nel proteggere i diritti dei palestinesi.

26 settembre 2024 | 17.29

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“Smettete di uccidere bambini e donne. Fermate il genocidio. Smettete di inviare armi a Israele”, ha esclamato Abbas, evidenziando che la situazione attuale è insostenibile e intempestiva. Ha evidenziato che il popolo palestinese è vittima di una guerra e di un genocidio in corso da quasi un anno.

Il presidente ha insistito sul fatto che “non ce ne andremo”, ribadendo la determinazione dei palestinesi a rimanere sulle proprie terre. Abbas ha evocato la memoria degli antenati e affermato che la Palestina resterà sempre la loro patria.

Nel suo discorso, ha affermato che “il governo israeliano ha approfittato” del massacro del 7 ottobre, utilizzando quel tragico evento per giustificare una guerra totale contro Gaza. Ha chiesto l’immediata cessazione delle ostilità, condannando le perdite di vite umane su entrambi i lati dopo l’attacco di Hamas.

“Israele deve fermare la guerra in Libano e Palestina. Condanniamo questa aggressione e pretendiamo che cessi immediatamente”, ha sottolineato, dichiarando anche che Israele non merita di far parte delle Nazioni Unite, in quanto rifiuta di attuare le risoluzioni internazionali.

Abbas ha manifestato il proprio disappunto verso le azioni degli Stati Uniti, che hanno bloccato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite richiedenti un cessate il fuoco. In contrapposizione, ha espresso riconoscimento verso i cittadini americani che mostrano solidarietà alla causa palestinese.

Il piano di Abbas per il dopoguerra

Nel suo discorso, Abbas ha delineato un piano in sei punti per il futuro immediato dopo il conflitto. La proclamazione di un cessate il fuoco “completo e permanente” nella Striscia di Gaza è il primo passo, accompagnato dalla cessazione delle aggressioni militari in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Tra le proposte, la consegna urgente di aiuti umanitari a Gaza, che attualmente versa in uno stato di emergenza. Il piano richiede inoltre il completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia, senza l’istituzione di zone cuscinetto.

“Non permetteremo lo sfollamento di alcun palestinese”, ha dichiarato. In aggiunta, ha chiesto protezione internazionale per i palestinesi e supporto per le organizzazioni umanitarie operanti nella regione. Come punto finale, Abbas ha auspicato che lo Stato di Palestina possa esercitare piena autorità su Gaza e garantire le necessarie responsabilità.