Intervento del sottosegretario Lucia Albano alla conferenza di Danone
Durante l’evento intitolato ‘La sostenibilità economica e sociale di Danone Italia e della sua filiera’, tenutosi nell’ambito del G7 Agricoltura e Pesca a Ortigia, il sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanze, Lucia Albano, ha sottolineato l’importanza degli investimenti focalizzati sulla occupazione femminile, parità di genere e natalità come obiettivi strategici del governo.
Promozione dell’occupazione e parità di genere
Lucia Albano ha evidenziato che l’economia sociale rappresenta un tema di grande rilevanza, specialmente in relazione alle aziende profit, in grado di restituire al territorio parte dei risultati ottenuti. Il sottosegretario ha espresso apprezzamento per Danone, ringraziando in particolare Sonia Malaspina, direttrice delle Relazioni istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Danone Italia, per il dinamismo e le iniziative promosse, tra cui il manifesto per la parità di genere.
Azioni del governo e dati pertinenti
Albano ha dichiarato che “sostenere la natalità è cruciale per diverse ragioni, inclusa la salute di madri e neonati, che è fondamentale per la sostenibilità del sistema di welfare”. Ha anche fatto riferimento alla Bilancio di Genere redatto annualmente dal Ministero dell’Economia, sottolineando il progresso nell’occupazione femminile, anche se persiste un divario tra donne con e senza figli.
Il sottosegretario ha messo in guardia riguardo ai dati dell’INPS, evidenziando che le donne hanno una probabilità di uscita dal lavoro del 10-11% prima della nascita di un figlio, in contrasto con l’8% degli uomini. Dopo la nascita, questa probabilità per le donne sale al 18%, mentre per gli uomini rimane all’8%. Anche a distanza di due anni dalla maternità, la percentuale per le donne si mantiene elevata al 14%.
La risposta del governo si è tradotta in azioni sistemiche, con un investimento di 6,2 miliardi di euro destinati a supportare la maternità, le famiglie con figli e la genitorialità, risorse già disponibili per il 98% tra il 2022 e il 2024, senza la necessità di ulteriori decreti attuativi.