La 79esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che prende avvio a New York, si presenta con una serie di sfide geopolitiche cruciali, inclusa l’escalation del conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina. In particolare, il presidente statunitense Biden è atteso per il suo ultimo intervento in questa sede.
Tematika con scelta di risposte
Le tensioni legate alla guerra in Medio Oriente, specialmente in Libano, la continua guerra in Ucraina nonostante i supporti occidentali, e la crisi in Sudan saranno al centro dei dibattiti al suo interno. Questa sessione coincide con l’adozione del “Patto per il futuro”, un documento che stabilisce impegni per un mondo più pacifico e sostenibile.
Problemi in discussione
Durante i sei giorni di discussioni, i rappresentanti di 190 nazioni, tra cui il premier italiano Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, si concentreranno anche su questioni urgenti come il cambiamento climatico e le emergenze umanitarie. Il tema di quest’anno è: “Non lasciare nessuno indietro”.
Tensioni a Gaza e Libano
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per il potenziale aumento delle tensioni in Libano. Negli scorsi mesi, l’Assemblea aveva sollecitato una tregua umanitaria. Stati Uniti, Egitto e Qatar sono attivamente coinvolti nella mediazione per raggiungere un cessate il fuoco.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha anche attirato l’attenzione internazionale chiedendo all’Onu di “fermare il genocidio in Gaza”. Sono previsti interventi cruciali da parte di leader come il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.
Incontri diplomatici e strategie
Oltre ai discorsi ufficiali, la sessione favorirà numerosi incontri bilaterali, fornendo l’opportunità per trattare situazioni critiche come la carestia in Sudan e la violenza in Haiti. Quest’anno, si discute persino delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre e della loro possibile influenza sulla posizione degli Stati Uniti in ambito Onu.
Programma nucleare iraniano
Altra questione rilevante riguarda il programma nucleare dell’Iran, che sarà al centro di un incontro tra funzionari della Ue e di Teheran. Si prevede anche l’intervento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che discuterà di distensione, ma anche del diritto dell’Iran di reagire a minacce.
Discorsi di leader nazionali
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, interverrà per la terza volta da inizio conflitto, esponendo il suo piano per il cessate il fuoco. Il cancelliere russo, Sergei Lavrov, porterà avanti le istanze di Mosca nel suo discorso programmato. Il Brasile inaugurerà gli interventi, seguito dagli Stati Uniti, con l’ultimo discorso di Biden alla sessione.
Circa 87 capi di Stato e numerosi funzionari di governo parteciperanno all’Assemblea, con importanti dibattiti sulla riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, accentuati dalla recente invasione russa in Ucraina.
- Giorgia Meloni – Primo Ministro Italiano
- Antonio Tajani – Ministro degli Esteri Italiano
- Benjamin Netanyahu – Primo Ministro di Israele
- Mahmoud Abbas – Presidente dell’Anp
- Recep Tayyip Erdogan – Presidente della Turchia
- Volodymyr Zelensky – Presidente dell’Ucraina
- Sergei Lavrov – Ministro degli Esteri Russo
- Masoud Pezeshkian – Presidente Iraniano