Giorgia Meloni all’ONU: Riforma del Consiglio di Sicurezza per una Giustizia Globale senza Nazioni di Serie A e B

L’intervento della premier al Palazzo delle Nazioni Unite per il ‘Vertice del Futuro’

23 settembre 2024 | 17.24

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L’intervento della premier Giorgia Meloni, si è svolto oggi presso il Palazzo delle Nazioni Unite in occasione del ‘Vertice del Futuro’.

“Nessuno Stato è in grado di affrontare da solo le sfide attuali. Per questo l’Italia è una fervente sostenitrice del multilateralismo e della sua istituzione principale, le Nazioni Unite, dove ogni voce viene ascoltata. È essenziale imparare a comprendere e rispettare gli altri. Qualsiasi revisione della governance, in particolare quella del Consiglio di Sicurezza, deve basarsi sui principi di uguaglianza, democraticità e rappresentatività. La riforma deve essere concepita per tutti e non solo per pochi, poiché non intendiamo promuovere nuove gerarchie; ogni nazione e i suoi cittadini hanno gli stessi diritti”, ha affermato la premier.

Il multilateralismo, ha ripetuto Meloni, non deve ridursi a un incontro per stilare documenti inutili pieni di buoni propositi, ma deve affrontare l’urgenza delle decisioni.

intelligenza artificiale

La premier ha evidenziato: “L’intelligenza artificiale è un fenomeno di cui non si possiede ancora piena consapevolezza. Essa rappresenta un enorme moltiplicatore, e la questione da porsi è: ‘cosa vogliamo moltiplicare?’. Se impiegato per curare malattie oggi incurabili, questo moltiplicatore agirebbe a favore del bene comune. Se utilizzato per accentuare le disuguaglianze globali, le conseguenze potrebbero essere devastanti. È fondamentale che la politica assicuri che l’intelligenza artificiale rimanga sotto il controllo umano e che l’uomo resti al centro delle sue applicazioni”.

migrazioni

In merito alle migrazioni, Meloni ha affermato: “Dobbiamo rivedere il concetto di cooperazione tra i paesi. L’Italia ha già intrapreso questa strada con il piano Mattei per l’Africa, concepito per collaborare con le nazioni africane attraverso un approccio rispettoso, equo e senza pretese paternalistiche. Questa è la nostra strategia per favorire lo sviluppo di un continente spesso sottovalutato, garantendo la stabilità e il diritto di non emigrare a tanti giovani che oggi si trovano privati di questa opportunità”.